lunedì 4 Agosto 2025
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Confisca da 2 milioni a un commercialista affiliato alla ‘Ndrangheta

Un’operazione di vasta portata ha portato alla confisca di sette immobili, stimati in un valore complessivo di quasi due milioni di euro, a carico di un commercialista di Melito Porto Salvo, condannato per reato di associazione mafiosa.
Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura locale, rappresenta un significativo successo nella lotta alla criminalità organizzata e dimostra l’efficacia degli strumenti di prevenzione patrimoniale.

La figura professionale del commercialista, riconosciuto colpevole con sentenza definitiva nel 2015, si è rivelata un elemento chiave nel complesso meccanismo di supporto economico e finanziario della cosca Iamonte, operante nell’area grecanica.

Lungi dall’essere un mero esecutore, il professionista ha ricoperto un ruolo strategico, fungendo da anello di congiunzione tra l’organizzazione criminale e il sistema finanziario, offrendo una competenza tecnica e tributaria di fondamentale importanza.

Le sue attività non si sono limitate alla gestione di semplici pratiche contabili.

Ha deliberatamente offerto alla cosca Iamonte una sofisticata consulenza, orchestrando una fitta rete di società e attività commerciali fittiziamente intestate a prestanomi, occultando la vera titolarità dei beni e dei flussi finanziari.
Questa operazione ha permesso alla cosca di operare nell’ombra, mascherando i proventi illeciti e eludendo i controlli delle autorità giudiziarie, specialmente in momenti di maggiore pressione investigativa.
La condotta del commercialista, definibile come una vera e propria “professione criminale”, ha configurato un contributo essenziale alla perpetrazione di attività illecite, superando i limiti di una semplice collaborazione occasionale e configurando un’associazione a delinquere di natura economica.
L’utilizzo delle sue competenze ha permesso alla cosca di aggirare le normative in materia di prevenzione, consentendo un arricchimento esponenziale e consolidando il controllo, attraverso forme di partecipazione apparente, su ampi settori dell’economia locale, alterandone la libera concorrenza e danneggiando la collettività.

L’indagine patrimoniale, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Melito Porto Salvo, in collaborazione con lo SCICO (Specialità Criminalità Economica e Finanziaria), ha ricostruito un quadro finanziario sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, evidenziando un patrimonio accumulato attraverso l’utilizzo di risorse illecite.
La confisca degli immobili rappresenta un atto di giustizia, restituendo alla collettività beni sottratti all’economia legale e segnando un passo importante nella lotta contro il riciclaggio di denaro sporco e la criminalità organizzata.

La misura mira a disarticolare il potere economico della cosca Iamonte e a prevenire ulteriori attività illecite, dimostrando l’impegno costante delle istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata e nella tutela della legalità.

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