Nel cuore della provincia di Cosenza, a Corigliano-Rossano, una serie di operazioni mirate condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha portato alla luce una consistente illegalità nel settore degli articoli pirotecnici.
Agendo su input della Procura della Repubblica di Castrovillari, le Fiamme Gialle hanno proceduto al sequestro di un ingente quantitativo di fuochi d’artificio, superando le 41.000 unità per un peso totale stimato in oltre una tonnellata.
Il ritrovamento, articolato in due distinte e convergenti azioni, rivela un quadro preoccupante circa la diffusione di pratiche illegali nel commercio e nella detenzione di articoli pirotecnici, spesso con implicazioni per la sicurezza pubblica.
La prima inaspettata scoperta è avvenuta nel corso di un’ordinaria attività di controllo stradale.
Un veicolo, sottoposto a scrupolosa verifica, si è rivelato nascondere all’interno del vano portabagagli una quantità significativa di fuochi d’artificio, evidentemente destinati a un utilizzo non autorizzato.
Il conducente, immediatamente identificato e denunciato in stato di libertà, dovrà ora rispondere delle violazioni commesse, che comprendono la detenzione abusiva di articoli pirotecnici e, presumibilmente, la mancanza di requisiti specifici per il trasporto di materiali pericolosi.
La seconda, e non meno rilevante, scoperta ha avuto luogo all’interno di un complesso di edilizia popolare.
Un appartamento, abitato da un individuo con precedenti penali – dettaglio che suggerisce una possibile riproposizione di condotte illecite – si è rivelato un vero e proprio deposito clandestino di articoli pirotecnici.
L’uomo, anche in questo caso denunciato in stato di libertà, si trova ora sotto indagine per reati legati alla detenzione abusiva, che potrebbero estendersi a ipotesi di contrabbando, frode fiscale ed eventuali attività di ricettazione, qualora si dimostri che i prodotti sequestrati provengano da canali illeciti.
Questi due episodi, apparentemente isolati, sollevano interrogativi più ampi.
La quantità di articoli pirotecnici sequestrati e la reiterata violazione delle normative vigenti suggeriscono l’esistenza di una filiera illegale, potenzialmente ramificata, che opera nell’ombra, aggirando i controlli e mettendo a rischio la sicurezza della comunità.
La prossimità geografica dei due ritrovamenti e la presenza di precedenti penali nel soggetto coinvolto nella seconda operazione fanno ipotizzare una possibile connessione tra i due episodi, aprendo la strada a ulteriori approfondimenti investigativi per ricostruire la dinamica dell’illecito e individuare eventuali complici o responsabili di livello superiore.
Le indagini proseguono a tutto campo, con l’obiettivo di disarticolare la rete illegale e garantire la legalità nel settore degli articoli pirotecnici.






