giovedì, 3 Luglio 2025
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Crotone, misure cautelari e braccialetto anti-violenza familiare

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Il Tribunale di Crotone ha disposto due misure cautelari di protezione personale, corredate dall’applicazione del braccialetto elettronico, in risposta a gravi accuse di maltrattamenti in ambito familiare. La decisione, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, accoglie una richiesta della Procura, intervenuta in seguito a segnalazioni di dinamiche violente e vessatorie che hanno coinvolto due uomini distinti, residenti rispettivamente a Cirò Marina e Torre Melissa.Il primo provvedimento riguarda un giovane di 23 anni, imputato per reiterati atti di maltrattamento nei confronti della madre. L’indagine, scaturita dalle denunce della donna, ha rivelato un escalation di comportamenti umilianti e intimidatori, che si sono manifestati con insulti, denigrazioni e minacce. L’atto di violenza che ha determinato l’intervento immediato delle forze dell’ordine è avvenuto alla fine di aprile, quando il giovane, in un impeto d’ira, ha colpito la madre con una testata, apparentemente per una banale questione legata al consumo di caffè. Questo episodio, pur nella sua apparente trivialità, ha rappresentato il punto di rottura che ha portato alla richiesta di misure restrittive.Il secondo provvedimento si rivolge a un uomo di 52 anni, accusato di aver perpetrato maltrattamenti nei confronti della moglie e delle quattro figlie maggiorenni. In questo caso, l’inchiesta ha permesso di ricostruire un quadro di abusi che si protraggono da tempo, con un impatto significativo sulla psicosocialità delle vittime. I carabinieri, nel corso delle indagini, hanno raccolto elementi che testimoniano una costante opera di svalutazione e controllo, volta a privare le donne coinvolte della loro autonomia e dignità.L’applicazione del braccialetto elettronico, in entrambi i casi, rappresenta una risposta concreta alla necessità di garantire la sicurezza delle persone offese, monitorando costantemente gli spostamenti degli indagati e prevenendo ulteriori contatti diretti. La misura, oltre a fornire un senso di protezione alle vittime, contribuisce a tutelare l’ordine pubblico e a fornire elementi utili per l’evoluzione delle indagini.Questi due casi, pur nella loro specificità, riflettono una problematica sociale di grave allarme, che richiede un impegno costante da parte delle istituzioni e della società civile per prevenire e contrastare la violenza domestica, promuovendo una cultura del rispetto e della parità. L’attenzione costante e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e della magistratura si rivelano fondamentali per proteggere le vittime e per offrire loro un percorso di uscita dalla condizione di abuso.

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