lunedì 8 Settembre 2025
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Crotone, via i primi rifiuti del SIN: un passo verso la bonifica.

Inizia una fase cruciale nel percorso di risanamento del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone, con l’avvio del trasferimento fuori regione delle prime 1.570 tonnellate di rifiuti non pericolosi, provenienti dalle operazioni di bonifica in corso nell’area ex Eni Rewind.
Questa iniziativa, che fa parte di un piano complessivo che coinvolgerà l’invio di oltre 400.000 tonnellate di materiale non pericoloso e 360.000 tonnellate di rifiuti pericolosi, rappresenta un passo fondamentale verso la completa riqualificazione di un’area contaminata da decenni di attività industriali non autorizzate.
L’operazione, supervisionata dal Commissario Straordinario Emilio Errigo, non è un mero spostamento di materiali, bensì un intervento mirato a rimuovere un’eredità di pratiche gestionali inadeguate che hanno lasciato un pesante inquinamento del suolo e delle acque sotterranee.

Si tratta di una discarica abusiva, mai formalizzata dalla Regione Calabria, che ha accumulato una miscela complessa di sostanze nocive, tra cui metalli pesanti, radionuclidi e amianto – elementi che pongono serie minacce alla salute pubblica e all’ecosistema locale.

Il processo di trasferimento è stato preceduto da una rigorosa fase di caratterizzazione, selezione e omologazione dei rifiuti, garantendo che vengano smaltiti in impianti e discariche autorizzate in altre regioni italiane, in conformità con le normative vigenti.

Un centinaio di mezzi pesanti saranno impiegati progressivamente, con un ritmo di quindici all’ora, per gestire l’intero flusso di materiali.
Il monitoraggio costante, a cura dei Carabinieri e dei tecnici di Arpacal, assicura il rispetto dei protocolli ambientali e sanitari in ogni fase del trasporto.

Un aspetto particolarmente rilevante riguarda la gestione dei rifiuti pericolosi, che includono materiali altamente contaminati come il tenorm, l’amianto e ulteriori concentrazioni di metalli pesanti, non gestibili all’interno del territorio nazionale.
In questo contesto, Eni Rewind ha ottenuto l’autorizzazione svedese per l’esportazione di 40.000 tonnellate, destinate a impianti specializzati entro il 25 maggio del prossimo anno.
Il trasporto via nave, dal porto di Gioia Tauro, rappresenta una soluzione strategica per la corretta gestione di questi materiali ad alta pericolosità.
L’iniziativa non si limita alla rimozione fisica dei rifiuti, ma si inserisce in un progetto di risanamento ambientale più ampio, che mira a restituire all’area la sua funzionalità e a prevenire ulteriori danni.

La trasparenza e la collaborazione tra le istituzioni, le aziende coinvolte e la comunità locale sono elementi chiave per il successo di questa complessa operazione, che segna un punto di svolta nella storia di un territorio martoriato dall’inquinamento.

L’auspicio è che questo impegno concreto possa rappresentare un modello per la gestione sostenibile dei siti contaminati e per la tutela della salute pubblica.

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