In Italia, il divario tra la produzione di ricerca scientifica e la sua traduzione in brevetti e applicazioni concrete è un campanello d’allarme: solo una piccolissima fetta, circa l’1,5%, del lavoro dei ricercatori si concretizza in un brevetto, una percentuale che, pur leggermente superiore, si attesta attorno al 3% all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
In questo contesto, Ebrains-Italy si propone come un’infrastruttura strategica, un ponte tra la ricerca all’avanguardia e le esigenze del Paese, integrandosi nella rete europea Ebrains, parte integrante del più ampio Human Brain Project.
L’obiettivo primario di Ebrains-Italy non è semplicemente quello di incrementare il numero di brevetti, ma di diffondere la comprensione del valore trasformativo delle neuroscienze per affrontare le sfide complesse del XXI secolo.
Si tratta di un approccio multidisciplinare che mira a fornire soluzioni innovative in ambiti cruciali come la sanità pubblica, la sostenibilità ambientale, lo sviluppo di un’intelligenza artificiale responsabile e il potenziamento dei sistemi educativi.
Il lancio ufficiale di un appello a stakeholder, operatori pubblici e privati, avvenuto a Maida, in Calabria, durante il Global South Innovation 2025, ha evidenziato l’importanza di una collaborazione sinergica per massimizzare l’impatto della ricerca.
Ebrains-Italy, con la sua rete di 23 unità operative distribuite su tutto il territorio nazionale e coordinate dall’Istituto di Biofisica del CNR di Palermo, riconosce che l’innovazione prospera solo in un ecosistema aperto e inclusivo.
“La nostra visione è quella di creare un ecosistema integrato, dove la ricerca accademica e il mondo delle imprese si alimentano reciprocamente, generando benefici tangibili per la società”, ha dichiarato Francesca Spataro, Infrastructure Manager di Ebrains-Italy.
Questo ecosistema non può prescindere dal coinvolgimento attivo di diversi attori: associazioni di pazienti, che offrono una prospettiva cruciale per la validazione delle soluzioni proposte; piccole e medie imprese, motore dell’economia italiana; professionisti, start-up e innovatori; centri di ricerca; enti pubblici e fondazioni.
La partecipazione di ciascuno è fondamentale per garantire che la ricerca sia orientata alle reali necessità del territorio e delle persone.
Ebrains-Italy mette a disposizione un’infrastruttura avanzata basata sui principi dell’open science.
Strumenti di simulazione all’avanguardia, repository di dati aperti, modelli digitali del cervello e interfacce cognitive evolute consentono di accedere a risorse preziose e di promuovere una ricerca collaborativa e trasparente.
L’accesso a laboratori fisici, dati e attività favorisce l’evoluzione congiunta della ricerca e della tecnologia, accelerando lo sviluppo di soluzioni innovative.
Rosanna Migliore, Responsabile Scientifico di Ebrains-Italy, ha sottolineato il potenziale rivoluzionario delle neuroscienze computazionali, capaci di ridefinire le scienze della vita e di fornire supporto a modelli predittivi applicabili in settori diversi, dall’industria biomedica alla pianificazione territoriale.
L’integrazione di queste discipline apre nuove prospettive per la comprensione del cervello umano e per lo sviluppo di tecnologie innovative a impatto sociale ed economico.