Il quadro politico calabrese è ora chiamato a confrontarsi con una fase cruciale: l’indizione delle elezioni regionali, fissate per il 5 e il 6 ottobre 2025, come ufficialmente sancito dal decreto firmato dal Vicepresidente della Giunta Regionale, Filippo Pietropaolo e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Questa tornata elettorale si configura come diretta conseguenza delle dimissioni del Presidente Roberto Occhiuto, un evento che ha innescato una sequenza formale culminata con la formalizzazione della sua uscita dall’incarico da parte del Consiglio Regionale e la successiva chiusura dell’assemblea ad opera del Presidente Filippo Mancuso.
Le dimissioni del Presidente Occhiutto interrompono un ciclo di governance che, seppur complesso, ha tentato di affrontare le sfide strutturali che affliggono la regione.
La sua decisione, le cui motivazioni specifiche restano oggetto di analisi e interpretazioni, lascia un vuoto istituzionale che la popolazione è chiamata a colmare con la scelta di un nuovo leader e di una nuova compagine consiliare.
L’attuale scenario politico vede il centrodestra, guidato dagli eredi dell’esperienza di governo di Occhiuto, presentarsi con l’intento di confermare la propria presenza al timone della regione.
La dichiarazione di Pietropaolo sottolinea la volontà di capitalizzare i risultati ottenuti durante il mandato uscente, proiettandoli come garanzia di continuità e stabilità.
Tuttavia, la sfida è ardua.
La Calabria si trova ad affrontare problematiche di profonda portata: la carenza infrastrutturale, la fragilità del tessuto economico, la persistenza di fenomeni di criminalità organizzata e corruzione, e le disuguaglianze sociali che minano il capitale umano.
Le prossime settimane saranno cruciali per il dibattito politico.
I partiti e le coalizioni si confronteranno, proponendo soluzioni concrete per rispondere alle esigenze dei cittadini e per affrontare le emergenze che gravano sulla regione.
Oltre alla questione della leadership, temi come la sanità, l’istruzione, l’agricoltura e la tutela dell’ambiente saranno al centro dell’attenzione.
La decisione finale spetterà ai calabresi, chiamati ad esercitare il proprio diritto di voto con consapevolezza e responsabilità, scegliendo il futuro politico e sociale della loro regione.
Il voto sarà un atto di indirizzo, un messaggio chiaro per le istituzioni e per l’intera nazione.
Un’occasione per riflettere sulla necessità di un cambiamento profondo, capace di restituire alla Calabria la dignità e le opportunità che le sono da tempo negate.