L’attività di controllo svolta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha portato alla luce una significativa evasione tributaria riguardante l’Imposta Municipale Unica (IMU) in un contesto strategico come il porto di Gioia Tauro. L’accertamento, coordinato dal Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, ha quantificato il debito, comprensivo di sanzioni accessorie e interessi moratori, in circa 100.000 euro, un importo che sarà ora diligentemente recuperato dall’Ufficio Tributi del Comune di San Ferdinando.La complessa operazione investigativa, condotta dalla Sezione Operativa Navale, si è articolata attraverso un’approfondita analisi documentale integrata dall’incrocio sistematico di dati provenienti da banche dati comunali, catastali e altri archivi pubblici. Questa meticolosa verifica ha rivelato un quadro preoccupante: un soggetto economico operante all’interno dell’area portuale non aveva adempiuto agli obblighi IMU negli anni dal 2020 al 2024.L’entità in questione risulta essere concessionaria di un’ampia area demaniale marittima, estesa per circa 29.355 metri quadrati, situata nel territorio di San Ferdinando. All’interno di quest’area sono state realizzate strutture e impianti, in apparente contrasto con l’assenza di un regolare accatastamento presso l’Agenzia del Territorio. Questa circostanza solleva interrogativi sulla conformità urbanistica e sulla corretta applicazione delle normative edilizie e tributarie.La mancata conformità non si limita alla sola evasione dell’IMU. L’assenza di accatastamento evidenzia una potenziale violazione del regime fiscale legato all’occupazione del demanio marittimo, con implicazioni che potrebbero estendersi a ulteriori tributi e oneri concessori. Il demanio marittimo, infatti, rappresenta una risorsa pubblica di primaria importanza, la cui gestione e valorizzazione sono strettamente regolamentate. L’evasione fiscale in questo contesto non solo danneggia le casse comunali, ma pregiudica anche la corretta gestione di un patrimonio pubblico di inestimabile valore.L’indagine, inoltre, pone l’attenzione su una problematica più ampia: la necessità di un controllo più rigoroso e costante degli adempimenti tributari da parte di tutti i soggetti economici operanti in aree strategiche come i porti, dove spesso si concentrano attività complesse e di notevole impatto economico. La Guardia di Finanza, con questa azione, ribadisce il suo ruolo di sentinella della legalità e della corretta applicazione delle norme fiscali, tutelando il principio di equità tributaria e contrastando ogni forma di elusione e frode. Il recupero del debito evaso rappresenta un primo passo, ma è fondamentale proseguire con attività di prevenzione e contrasto per garantire la piena conformità al sistema fiscale da parte di tutti i contribuenti.
Evasione IMU al Porto di Gioia Tauro: Scoperti 100.000 Euro di Debito
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