giovedì 28 Agosto 2025
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Food Truck Diamante: L’avvocato difende il titolare, ipotesi di contaminazione.

La vicenda che coinvolge il titolare del food truck di Diamante, indagato per l’intossicazione da botulino con conseguenti decessi, si configura come un complesso intreccio di responsabilità, accertamenti scientifici e, soprattutto, un profondo trauma umano.

L’avvocato Liserre, difensore dell’uomo, intende dissipare alcune ambiguità emerse, focalizzandosi in particolare sulle condizioni di conservazione degli alimenti offerti.
Contrariamente a quanto ipotizzato, i prodotti non erano esposti al sole o mantenuti aperti.

La corretta applicazione delle norme igienico-sanitarie prevedeva la conservazione in refrigerazione, con l’apertura delle confezioni esclusivamente al momento della preparazione.

La limitata esposizione di piccoli contenitori, utilizzati per la presentazione dei condimenti, era inoltre protetta dall’assenza di esposizione solare, data l’attività serale del food truck.
Il legale sottolinea il profondo turbamento psicologico del suo assistito, un professionista attivo nel settore da circa nove anni e riconosciuto per la qualità della sua offerta gastronomica.

La sua convinzione è che la contaminazione fosse già presente nei prodotti acquistati, una tesi che si sostanzia con l’esibizione della fattura risalente a fine luglio.
L’impegno del titolare nel rispondere alle domande del Pubblico Ministero, rinunciando alla facoltà di non rispondere, dimostra la sua volontà di collaborare attivamente agli accertamenti, forte della convinzione di innocenza.
La pratica utilizzata per estrarre gli alimenti dalle confezioni, con l’ausilio di una pinza per gestire l’olio abbondante, è un dettaglio che verrà attentamente esaminato.
La fase attuale è caratterizzata da un’attesa cruciale per l’esito delle analisi tossicologiche e delle autopsie, elementi imprescindibili per stabilire un collegamento causale tra il consumo degli alimenti proposti e gli eventi tragici.

Per garantire una valutazione indipendente e scientificamente rigorosa, la difesa nominerà il professor Gennaro Sammartino, luminare salernitano di medicina legale e tossicologia, per la funzione di perito di parte.

La sua competenza sarà fondamentale per analizzare i dati scientifici e fornire un parere esperto sulla dinamica degli eventi e sulla possibile responsabilità del titolare del food truck.

La vicenda, oltre alla dimensione legale, pone quindi una questione etica e umana profondamente sentita, richiedendo un’indagine completa e trasparente per far luce sulla verità e alleviare il dolore delle famiglie coinvolte.

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