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venerdì 24 Ottobre 2025

Gas medicinali: Un milione di euro di danno e condanna per dirigente ASL

L’omessa gestione di procedure amministrative cruciali per l’indizione di una nuova gara d’appalto relativa alla fornitura di gas medicinali puri ha determinato un rilevante danno patrimoniale all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, quantificabile in un milione di euro.
La Sezione giurisdizionale per la Calabria della Corte dei Conti, con sede a Catanzaro, ha pronunciato una sentenza di condanna nei confronti di un dirigente dell’Asp, ritenendolo responsabile del risarcimento del danno.

L’esito del procedimento giudiziario, frutto di un’approfondita indagine condotta sotto la direzione del Procuratore Regionale Romeo Ermenegildo Palma e del Vice Procuratore Generale Giovanni Di Pietro, delegata ai comandi provinciali del Corpo delle Riserve Forestali (ora Guardia di Finanza) di Castrovillari, rivela una serie di criticità nella gestione del servizio.

Le attività investigative hanno evidenziato come l’inerzia del dirigente abbia permesso la prosecuzione, per un periodo superiore a un decennio, di un contratto d’appalto precedentemente assegnato e mai sottoposto a aggiornamento o proroga formale.
Questa protrusione contrattuale ha innescato una catena di conseguenze negative.
La fornitura del servizio è stata garantita dalla stessa società originariamente incaricata, ma a condizioni economicamente svantaggiose per l’Azienda Sanitaria.
L’applicazione di prezzi di vendita significativamente più elevati rispetto alle tariffe praticate da altri fornitori ha generato un onere finanziario inaccettabile, con ripercussioni potenzialmente dannose anche per l’erogazione di servizi sanitari ad altri presidi ospedalieri provinciali.
La Corte dei Conti ha valutato la sussistenza dei requisiti necessari per l’accertamento della responsabilità amministrativo-contabile per danno erariale.

L’analisi ha considerato l’omissione di obblighi procedurali, l’impatto economico negativo derivante dalla prolungata validità del contratto obsoleto, e la comparazione dei prezzi praticati.
La sentenza, emessa nei giorni recenti, impone al dirigente il risarcimento integrale del danno erariale arrecato, sottolineando l’importanza di una gestione trasparente e conforme alla legge negli appalti pubblici, al fine di tutelare il patrimonio della collettività e garantire l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.
Il caso solleva interrogativi sulla necessità di una revisione dei processi di controllo e vigilanza interni all’azienda sanitaria, per prevenire il ripetersi di simili situazioni di vulnerabilità e potenziali sprechi di risorse pubbliche.

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