Il Mare Calabria: Un’Emergenza Ambientale tra Foci Inquinati e Sistemi di Depurazione InadeguatiIl monitoraggio estivo “Goletta Verde” di Legambiente, giunto alla sua 39esima edizione, dipinge un quadro preoccupante per il mare calabrese.
I risultati, presentati durante una conferenza stampa a Tropea alla presenza della presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, e della portavoce di Goletta Verde, Laura Brambilla, rivelano criticità diffuse che minacciano la salute degli ecosistemi marini, la sicurezza pubblica e l’immagine turistica della regione.
L’indagine, che ha analizzato 23 siti lungo la costa, evidenzia come tredici di essi superino i limiti di legge, con un numero allarmante di aree classificate come fortemente inquinate (nove) e altre come semplicemente inquinate (quattro).
La causa principale di questa situazione è legata all’inadeguatezza dei sistemi di depurazione e alla persistente contaminazione delle foci fluviali e torrentizie, veri e propri canali di sversamento di acque reflue non depurate o insufficientemente trattate.
L’analisi provinciale svela disuguaglianze significative.
La provincia di Vibo Valentia emerge come particolarmente problematica, con tre punti su quattro risultati contaminati da inquinamento fecale.
Foci del torrente Murria (Briatico) e del Ruffa (Ricadi) risultano fortemente inquinate, mentre la spiaggia di Coccorino (Joppolo) è afflitta da inquinamento concentrato nella foce del torrente Mandricelle.
Un’eccezione positiva si riscontra alla foce dell’Angitola a Pizzo.
La situazione si fa ancora più critica in provincia di Reggio Calabria, dove ogni singolo sito analizzato supera i limiti di legge, mentre anche la provincia di Catanzaro mostra livelli preoccupanti.
In netto contrasto, la provincia di Cosenza si distingue per la conformità dei sei punti monitorati, offrendo un raro esempio di gestione virtuosa.
A Crotone, il quadro è misto, con aree pulite convivono con siti fortemente inquinati.
La persistenza di queste criticità è il frutto di una complessa combinazione di fattori, tra cui scarichi abusivi, malfunzionamenti dei depuratori e una carenza cronica di controlli efficaci.
Anna Parretta sottolinea come, nonostante i timidi progressi registrati negli anni, la situazione rimanga sostanzialmente invariata, e l’urgenza di un’azione decisa e risolutiva diventa sempre più impellente.
Laura Brambilla enfatizza il ruolo delle foci come punto debole del sistema e chiede una svolta politica e amministrativa, sottolineando il rischio di nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea.
Un altro elemento di grave allarme è rappresentato dalla quasi totale assenza di cartellonistica informativa sulle spiagge monitorate.
Un’omissione che espone i bagnanti a rischi sanitari concreti, mancando un avviso pubblico sulle aree non balneabili.
Unico esempio virtuoso, la foce del Crati a Cosenza.
Nonostante la denuncia, Legambiente e Goletta Verde dimostrano un impegno concreto attraverso azioni di pulizia e ripristino ambientale.
Subacquei dell’Università della Calabria e operatori balneari, insieme agli attivisti di Goletta Verde, hanno ripulito i fondali e la spiaggia di Formicoli, rimuovendo rifiuti ingombranti e plastica, un gesto simbolico che ricorda l’importanza di proteggere non solo le coste, ma anche gli abissi marini.
Il viaggio di Goletta Verde proseguirà lungo la Penisola fino ad agosto, promuovendo la tutela della biodiversità, la lotta alla crisi climatica e l’adozione di energie rinnovabili.
Quest’anno, l’attenzione sarà focalizzata sull’eolico offshore, una tecnologia chiave per accelerare la transizione energetica verso un futuro più sostenibile.
L’obiettivo è trasformare la consapevolezza in azione, per restituire al mare calabrese la sua vitalità e bellezza originarie.