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Petilia Policastro: Indagine sulla gestione illegale dei rifiuti.

A Petilia Policastro, la questione della gestione illegale dei rifiuti ha assunto i contorni di un’indagine complessa e articolata, che ha portato alla denuncia di sei individui da parte delle forze dell’ordine.

L’azione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone sotto la guida del dottor Domenico Guarascio, è stata innescata dalla scoperta di una discarica abusiva insorta all’interno del sito che un tempo ospitava l’isola ecologica comunale, un’area che, ironicamente, avrebbe dovuto garantire la corretta raccolta e smaltimento dei rifiuti.
L’inchiesta non si è limitata a un mero accertamento formale, ma ha scavato a fondo nelle dinamiche che hanno portato alla creazione di questo scenario di degrado ambientale.
L’analisi scrupolosa dei filmati di videosorveglianza, elemento cruciale nell’operazione investigativa, ha permesso di ricostruire una rete di comportamenti illeciti, svelando le identità dei responsabili e quantificando l’entità delle loro azioni.
Tra i denunciati figurano quattro imprenditori, accusati di aver scaricato illegalmente rifiuti speciali non pericolosi, una categoria che include tipologie di materiali ingombranti come materassi, imbottiti, arredi dismessi e componenti di carrozzeria.

Questi rifiuti, originariamente derivanti dalle loro attività commerciali, avrebbero dovuto seguire percorsi di smaltimento autorizzati, nel rispetto delle normative vigenti.
Invece, sono stati abbandonati in maniera clandestina, contribuendo all’inquinamento del territorio e alla compromissione della salute pubblica.

Parallelamente, l’indagine ha portato all’identificazione di altre due persone, responsabili dell’abbandono di rifiuti domestici.

Questa distinzione sottolinea come il problema della gestione illegale dei rifiuti coinvolga non solo operatori economici, ma anche singoli cittadini, evidenziando una diffusa mancanza di consapevolezza e rispetto delle regole.

L’azione della Procura e dei Carabinieri non si esaurisce con le denunce.

L’obiettivo primario è quello di ripristinare la legalità, rimuovere l’emergenza ambientale e, soprattutto, prevenire il ripetersi di simili episodi.

L’indagine apre un dibattito più ampio sulla necessità di rafforzare i controlli, aumentare la sensibilizzazione della popolazione e promuovere pratiche di gestione dei rifiuti più sostenibili e responsabili, affinché simili situazioni non si trasformino in una consuetudine dannosa per l’ambiente e per la comunità.
Il caso di Petilia Policastro rappresenta una ferita aperta, ma anche un monito per un futuro più attento e rispettoso del territorio.

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