venerdì 12 Settembre 2025
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Pluvicto in Calabria: una svolta per il carcinoma prostatico

Una nuova era nella cura del carcinoma prostatico metastatico avanzato si apre per i pazienti calabresi, grazie all’introduzione, presso il Polo Oncoematologico del Mariano Santo di Cosenza, del radioligando Pluvicto (177Lu-PSMA).
Questo avanzato farmaco, indirizzato specificamente alle cellule tumorali, rappresenta un significativo passo avanti nel trattamento di questa patologia, complessa e spesso debilitante.

L’introduzione di Pluvicto non è un evento isolato, bensì il culmine di un percorso di investimento in tecnologie innovative e competenze specialistiche da parte dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, che si conferma un centro di eccellenza in Medicina Nucleare applicata all’oncologia prostatica.

I risultati dello studio clinico internazionale “Vision” sono estremamente promettenti: hanno evidenziato un aumento significativo della sopravvivenza – stimato intorno al 40% – e una drastica riduzione, pari al 60%, del rischio di progressione della malattia, rispetto alle terapie tradizionali.
Questi dati concreti sottolineano il potenziale trasformativo di questo nuovo approccio terapeutico.

Il segreto dell’efficacia di Pluvicto risiede in un principio di medicina personalizzata e di precisione, definito “teranostico”.
Il percorso diagnostico inizia con una PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) utilizzando Gallio 68 (68Ga-PSMA), un tracciante radioligando che visualizza con elevata accuratezza le aree metabolicamente attive delle cellule tumorali, spesso altrimenti invisibili con le tecniche di imaging convenzionali.

Questa fase diagnostica permette di identificare i pazienti che possono beneficiare maggiormente del trattamento con Pluvicto.
Una volta confermata l’appropriatezza, Pluvicto, grazie alla stessa molecola PSMA che lega il Gallio 68, veicola una quantità controllata di radioisotopo terapeutico (Lutetio-177) direttamente all’interno delle cellule neoplastiche, distruggendole in modo mirato e minimizzando i danni ai tessuti sani circostanti.

Il dottor Bagnato, Direttore della Unità Operativa di Medicina Nucleare, sottolinea l’importanza di questo approccio integrato, che unisce la capacità di localizzare con precisione le cellule tumorali e di colpirle selettivamente.

La somministrazione di Pluvicto è il risultato di un lavoro di squadra multidisciplinare, che coinvolge oncologi clinici, medici urologi, medici nucleari, fisici medici e farmacisti ospedalieri.
Questo approccio collaborativo garantisce la massima appropriatezza nella selezione dei pazienti e nella gestione del percorso terapeutico, ottimizzando i risultati e minimizzando gli effetti collaterali.
Un ulteriore vantaggio di questa terapia è la sua modalità di somministrazione ambulatoriale, che elimina la necessità di un ricovero ospedaliero, semplificando la logistica per i pazienti e alleggerendo il carico sul sistema sanitario.
Dopo un breve periodo di osservazione di sei ore, i pazienti possono rientrare a casa, godendo di una maggiore autonomia e comfort.
L’implementazione di questa nuova terapia rappresenta un investimento nel futuro della sanità calabrese e offre una speranza concreta per i pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico avanzato, inaugurando un’era di terapie oncologiche sempre più precise, personalizzate ed efficaci.

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