venerdì 10 Ottobre 2025
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Reggio Calabria, infanticidio: indagini si allargano, indagato il compagno.

L’inchiesta sulla tragica vicenda che ha visto protagonista una giovane donna di Reggio Calabria, ristretta agli arresti domiciliari con l’ipotesi di infanticidio, si allarga, coinvolgendo in stato di libertà il suo compagno, indagato per favoreggiamento personale.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile reggina, hanno rivelato elementi inquietanti che gettano luce su un quadro di profonda crisi e potenziali dinamiche abusive preesistenti alla drammatica morte dei due neonati, celati nell’armadio di casa.
L’analisi meticolosa della corrispondenza digitale, una mole significativa di messaggi scambiati nel corso degli anni tra la donna e il suo compagno, ha fornito un contributo essenziale all’evoluzione delle indagini.
Questi documenti digitali, ora elementi chiave per ricostruire la sequenza degli eventi e motivazioni, suggeriscono un rapporto segnato da tensioni e, potenzialmente, da una forma di coercizione psicologica.

Un aspetto particolarmente rilevante emerso dalle indagini riguarda un precedente episodio simile risalente all’anno 2022.
In quella circostanza, la coppia avrebbe già affrontato una situazione analoga, caratterizzata da forti contrasti sulla decisione di portare a termine una gravidanza.
Gli inquirenti hanno ricostruito come, in quell’occasione, la donna avrebbe partorito e soppresso il corpo del neonato, con disaccordi con il compagno che si sarebbero protratti fino all’agosto dell’anno successivo.
Questa ricorrenza di schemi comportamentali solleva interrogativi cruciali sulle dinamiche relazionali tra la donna e il suo compagno, e sulla possibile esistenza di un contesto di manipolazione emotiva o di costrizioni che potrebbero aver contribuito alla decisione di sopprimere i due neonati.
L’indagine si concentra ora sulla ricostruzione di tale contesto, esaminando la possibile responsabilità del compagno non solo per il favoreggiamento, ma anche per un possibile ruolo attivo nella decisione di privare la vita ai bambini.
Si stanno inoltre valutando la perizia psichiatrica della donna e l’analisi delle comunicazioni digitali per comprendere appieno il peso delle influenze esterne e il grado di autonomia decisionale della giovane madre.

L’obiettivo primario delle autorità è quello di accertare la verità dei fatti e garantire giustizia per le vittime, preservando al contempo il diritto a una difesa equa per tutti gli interessati.

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