cityfood
cityeventi
sabato 1 Novembre 2025

Scarface e Corona: la rete criminale dietro i riflettori.

La collaborazione giudiziaria di William Alfonso Cerbo, alias ‘Scarface’, ha aperto una finestra inquietante sulle dinamiche criminali che hanno tessuto una fitta rete ombra nel tessuto milanese.

Il suo racconto, articolato in dettagliatamente documentati interrogatori, rivela connessioni inaspettate e un’intricata rete di affari illeciti che vedeva intrecciati Cosa Nostra, attraverso il clan Mazzei di Catania, e figure del panorama mediatico e dell’intrattenimento.

Cerbo, nel suo ruolo di collettore economico per il clan Mazzei, ha descritto un sistema di raccolta fondi e gestione di affari che si estendeva ben oltre i confini tradizionali della criminalità organizzata.

La sua testimonianza, resa in forma di interrogatori e integrata da una corposa memoria di 27 pagine, rappresenta un elemento cruciale nel maxi-procedimento ‘Hydra’, focalizzato sull’indagine di un’alleanza criminale transregionale che coinvolge Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra in Lombardia.
Un nodo centrale di questa rete emerge nel rapporto tra Gaetano Cantarella, figura di spicco del clan Mazzei operativo a Milano, e Fabrizio Corona.
Cantarella, scomparso nel febbraio 2020 in circostanze avvolte nel mistero – una vicenda che rientra tra le più complesse e contese del processo – pare essere stato un punto di contatto tra il mondo della criminalità organizzata e quello del gossip e dello spettacolo.
Secondo quanto riferito da Cerbo, Corona si rivolgeva ripetutamente a Cantarella per risolvere problemi di natura economica e legale.
Un episodio particolarmente emblematico è quello del recupero crediti di 70.000 euro, un favore richiesto da Corona per conto di un amico, vittima di una truffa a Palermo.

Questo episodio illustra come la presenza del clan Mazzei a Milano non si limitasse a attività tradizionali di estorsione o traffico di droga, ma si estendesse a una rete di relazioni che permeava settori apparentemente lontani dal mondo della criminalità.

La collaborazione di Cerbo, che ammette la sua partecipazione al reato associativo e a una serie di reati finanziari, rappresenta un tentativo di riscatto personale e un contributo significativo alla ricostruzione di un quadro criminale complesso e sfuggente.

La sua testimonianza, insieme ad altre acquisizioni investigative, mira a svelare le dinamiche interne del clan Mazzei, i suoi legami con altre organizzazioni criminali e le sue interazioni con esponenti di altri settori sociali, illuminando un aspetto oscuro della realtà milanese e lombarda.

L’indagine prosegue, con l’obiettivo di fare luce sulle circostanze della scomparsa di Cantarella e di identificare tutti i complici coinvolti nelle attività illecite descritte da Cerbo.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap