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giovedì 23 Ottobre 2025

Sequestro e discarica abusiva a Crotone: shock ambientale

Un’area estesa, pari a circa 10.800 metri quadrati, situata in località Passovecchio, nel territorio di Crotone, è stata oggetto di un intervento di rigoroso sequestro preventivo ad opera dei militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera.
La misura, che riflette la gravità delle irregolarità riscontrate, investe un complesso industriale dedicato al noleggio e alla vendita di autogru, un’attività commerciale che si sviluppa attraverso un insieme di strutture interconnesse.
Il sito comprende un ampio capannone, di circa 2.800 metri quadrati, destinato presumibilmente alle operazioni di manutenzione e stoccaggio, un deposito di 200 metri quadrati, e un edificio adibito a uffici, di dimensioni simili.
Tuttavia, l’ispezione ha rivelato una situazione ben più complessa e allarmante: la presenza di un’enorme discarica abusiva, un accumulo incontrollato di rifiuti che occupa una superficie di 2.500 metri quadrati, per un volume stimato in circa 5.000 metri cubi.
La composizione di questa discarica è eterogenea e preoccupante, indicativa di una gestione totalmente negligente delle scorie industriali e dei materiali di scarto.
Sono stati individuati pneumatici esausti, un indicatore di impatto ambientale significativo a causa del rilascio di sostanze inquinanti, ingenti quantità di plastiche, rottami metallici di varia natura, tra cui contenitori in alluminio, vetro, legno, componenti meccaniche, imbarcazioni e autovetture in stato di abbandono, serbatoi, infissi, materiale elettrico dismesso e scarti provenienti da attività edilizie.
Questa varietà di materiali suggerisce una raccolta indiscriminata di rifiuti di provenienze diverse, amplificando il rischio di contaminazione del suolo e delle acque.
L’accertamento delle irregolarità non si è limitato alla discarica abusiva.

I militari hanno rilevato anche l’assenza di qualsiasi autorizzazione per lo smaltimento delle acque reflue industriali, generate dalle attività di pulizia e lavaggio dei piazzali esterni.
Queste acque, non sottoposte a alcun trattamento di depurazione, venivano riversate direttamente in un fosso adiacente, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’ecosistema locale.
L’inquinamento idrico rappresenta una minaccia concreta per la flora e la fauna acquatica, oltre a poter compromettere la qualità delle risorse idriche destinate all’uso umano.
Alla luce della gravità delle violazioni riscontrate, l’intera area è stata sottoposta a sequestro preventivo, una misura volta a impedire ulteriori danni ambientali e a preservare prove cruciali per le indagini.

I due responsabili della gestione dell’attività commerciale sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per presunte attività illecite in materia ambientale, che potrebbero comportare pesanti sanzioni.

Parallelamente, sono state impartite specifiche prescrizioni, finalizzate a correggere le irregolarità riscontrate e che, nel caso di ottemperanza, potrebbero portare a una successiva sanatoria dell’attività.

L’evento sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di controlli rigorosi per tutelare l’ambiente e garantire la legalità nel settore industriale.

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