venerdì 12 Settembre 2025
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Smantellata coltivazione di cannabis: operazione congiunta in Calabria.

In un’operazione congiunta che testimonia l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta al traffico di stupefacenti, i Carabinieri delle Stazioni di Dinami e Arena, supportati dal contributo tattico dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e dall’abilità aerea dell’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia, hanno smantellato una sofisticata coltivazione illegale di cannabis indica.
Il ritrovamento, avvenuto in un’area boschiva demaniale a San Pietro di Caridà (Reggio Calabria), in una zona particolarmente impervia e strategicamente scelta in località Storta, a ridosso della frazione Monsoreto di Dinami, rivela una pianificazione meticolosa e un’organizzazione criminale di notevole complessità.
L’area coltivata, celata con ingegno tra la fitta vegetazione autoctona, ospitava 1.674 piante di cannabis, di cui 604 già danneggiate, presumibilmente per prevenire la scoperta o per tentare una raccolta clandestina.

Le piante, alte in media un metro e in piena fase vegetativa, presentavano segni di cura e di alimentazione, suggerendo un investimento significativo in risorse e competenze specifiche.

Un sistema di irrigazione temporizzato, tecnologicamente avanzato, garantiva alle piante un apporto costante di acqua, ottimizzando la crescita in un ambiente altrimenti ostile.
L’impianto idrico, integrato nel contesto naturale, ne aumentava ulteriormente la difficoltà di individuazione.

La scoperta solleva interrogativi sulla capacità organizzativa e finanziaria dei responsabili, i quali, verosimilmente, miravano a produrre una quantità considerevole di droga destinata al mercato illecito.

La scelta di una zona boschiva isolata, ma allo stesso tempo accessibile, denota una conoscenza approfondita del territorio e una capacità di pianificazione a lungo termine.
La presenza di piante già danneggiate potrebbe indicare un’attività di “test” per verificare l’efficacia delle misure di sicurezza o una necessità di ridurre le quantità in seguito a qualche segnale di pericolo.

La Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sotto la direzione del magistrato Camillo Falvo, ha immediatamente disposto la distruzione in loco delle piante sequestrate, nel rispetto delle normative vigenti e con l’obiettivo di eliminare definitivamente questa base di produzione illecita.

L’operazione sottolinea l’importanza della sinergia tra le diverse componenti delle forze dell’ordine e l’utilizzo di tecnologie avanzate per contrastare efficacemente il fenomeno del narcotraffico e tutelare la legalità nel territorio calabrese.

L’indagine proseguirà per identificare e assicurare alla giustizia i responsabili di questa attività criminale, smascherando il complesso apparato logistico e commerciale che la sorregge.

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