domenica 7 Settembre 2025
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Sommossa e Violenza a Vibo Valentia: Sotto Assedio il Carcere

L’istituto penitenziario di Vibo Valentia è stato teatro di un grave episodio di violenza interna, che ha messo a dura prova la sicurezza e l’ordine all’interno della struttura.
Secondo quanto riportato dal sindacato Sappe, un gruppo di detenuti, prevalentemente di origine africana, ha innescato una sommossa caratterizzata da un’escalation di azioni aggressive e atti vandalici.
L’iniziativa violenta si è manifestata con l’utilizzo di oggetti di fortuna trasformati in armi improvvisate e con l’impiego di fluidi caldi, presumibilmente olio bollente, come strumento di aggressione nei confronti del personale di polizia penitenziaria.

La gravità della situazione è stata amplificata dalla successiva barricazione dei detenuti nelle loro celle, un gesto volto a ostacolare l’accesso e a consolidare il controllo temporaneo di una porzione significativa dell’istituto.

La combustione di beni di proprietà, inclusi arredi e suppellettili, ha ulteriormente esacerbato il rischio di incendio e ha reso l’intervento delle forze dell’ordine particolarmente delicato e pericoloso.

La risposta del personale penitenziario, guidato dai responsabili dell’istituto, ha visto il dispiegamento di un’operazione complessa e articolata, condotta con la massima professionalità e nel rigoroso rispetto delle procedure operative previste dal Manuale.
Come sottolineato dai rappresentanti del Sappe, Giovanni Battista Durante e Francesco Ciccone, l’intervento è stato caratterizzato da determinazione e competenza, elementi cruciali per fronteggiare una situazione di tale intensità.

Nonostante le difficoltà intrinseche, l’operazione si è conclusa con il ripristino dell’ordine e la messa in sicurezza di tutti i detenuti, evitando, fortunatamente, ferimenti gravi tra loro.

Purtroppo, alcuni agenti di polizia penitenziaria hanno subito lesioni durante l’azione, a testimonianza del coraggio e del rischio affrontato per garantire la sicurezza dell’istituto e la gestione della crisi.
L’episodio solleva interrogativi urgenti riguardo alle condizioni di vita all’interno del carcere, alle dinamiche sociali che possono generare tensioni e alla necessità di rafforzare le misure di sicurezza e di prevenzione di simili eventi.
Si rende imprescindibile un’indagine approfondita per accertare le cause scatenanti del disordine, identificare i responsabili e adottare strategie mirate per migliorare la convivenza e ripristinare un clima di rispetto e legalità all’interno dell’istituto penitenziario.

La vicenda pone inoltre l’accento sulla vulnerabilità del personale penitenziario, che opera in contesti spesso complessi e ad alto rischio, e sottolinea la necessità di un adeguato supporto psicologico e di risorse aggiuntive per garantire la loro sicurezza e il corretto svolgimento del loro lavoro.

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