La crescente incertezza sul versamento degli stipendi dei dipendenti provinciali di Crotone ha innescato una reazione formale da parte delle organizzazioni sindacali, segnando un punto di non ritorno nella gestione della situazione.
Le segreterie provinciali di Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) dell’ente, hanno ufficialmente proclamato lo stato di agitazione, una misura che riflette la profonda preoccupazione e il crescente disagio del personale dipendente.
La decisione, maturata a seguito di un’assemblea convocata il 30 giugno, non è un atto isolato, ma il culmine di un’escalation di preoccupazioni persistenti.
La mancata erogazione dello stipendio di giugno, un diritto fondamentale e imprescindibile per i lavoratori, mette a rischio la loro stabilità economica e genera un clima di incertezza che mina il morale e la produttività dell’intera macchina amministrativa provinciale.
L’atto formale di proclamazione dello stato di agitazione è accompagnato da una richiesta urgente di intervento istituzionale.
Le organizzazioni sindacali, consapevoli della complessità della situazione e desiderose di evitare azioni di forza che potrebbero danneggiare ulteriormente l’ente e i suoi dipendenti, hanno rivolto una formale istanza al Prefetto di Crotone, Franca Ferraro, e al Presidente della Provincia, Sergio Ferrari.
La richiesta esplicita l’attivazione immediata delle procedure di conciliazione e raffreddamento, previste dalla normativa nazionale, al fine di facilitare un dialogo costruttivo e trovare una soluzione rapida e soddisfacente per tutte le parti coinvolte.
Questo approccio riflette la volontà dei sindacati di perseguire una via istituzionale per risolvere la vertenza, sottolineando l’importanza del confronto e della mediazione per superare le difficoltà.
L’auspicio è che l’intervento del Prefetto possa favorire l’apertura di un tavolo di confronto urgente in Prefettura, permettendo un’analisi approfondita delle cause del mancato pagamento e l’individuazione di misure correttive immediate.
La decisione di intensificare la protesta attraverso lo stato di agitazione, sebbene rappresenti un segnale di allarme, lascia aperta la possibilità di ulteriori azioni sindacali nel caso in cui le richieste non vengano accolte e le procedure di conciliazione non portino ai risultati sperati.
La situazione evidenzia una criticità strutturale nella gestione finanziaria della Provincia di Crotone, che richiede un intervento tempestivo e mirato per garantire la regolarità dei pagamenti e tutelare i diritti dei lavoratori.