Un’area di significativo impatto ambientale, situata in Località Arenella, nel territorio del comune di San Mauro Marchesato, è stata identificata dai Carabinieri di Santa Severina come un sito di deposito abusivo di rifiuti. L’estensione del deposito, quantificabile in circa 300 metri cubi, rivela un’attività organizzata e prolungata nel tempo, configurando una grave violazione delle normative ambientali e un potenziale pericolo per la salute pubblica e l’ecosistema locale.La composizione del materiale abbandonato è eterogenea e preoccupante. Oltre a considerevoli quantità di rottami ferrosi, indicatori di un’attività di recupero non autorizzata o di smaltimento irregolare di materiali metallici, si riscontrano rifiuti urbani speciali, classificati come tali in ragione delle loro caratteristiche pericolose o nocive, e una consistente presenza di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). Questi ultimi, spesso contenenti sostanze inquinanti come metalli pesanti e sostanze ritardanti di fiamma, rappresentano una specifica problematica ambientale, richiedendo procedure di trattamento e smaltimento particolarmente rigorose. La presenza di parti metalliche arrugginite di veicoli, a loro volta, suggerisce un ulteriore filone di abbandono di materiali in disuso, spesso associato a pratiche di demolizione o riparazione non conformi alla legge.Le indagini condotte hanno evidenziato l’impiego di un autocarro per il trasporto e l’accumulo dei rifiuti, suggerendo un’organizzazione che agiva in modo sistematico per eludere i controlli e massimizzare il profitto a spese della legalità e della tutela ambientale. Un uomo di 48 anni è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti, una contravvenzione che prevede sanzioni amministrative e penali significative. L’indagato si è dimostrato privo delle necessarie autorizzazioni per la gestione e lo stoccaggio dei rifiuti, elemento fondamentale per garantire la tracciabilità e la corretta destinazione dei materiali. Parallelamente, non possedeva i formulari identificativi, documenti obbligatori per la corretta classificazione e movimentazione dei rifiuti, a garanzia della trasparenza e della conformità alle normative vigenti.Al fine di ripristinare le condizioni ambientali preesistenti e prevenire ulteriori danni, sono state imposte all’indagato precise prescrizioni di bonifica, che impongono la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti da parte di ditte specializzate e autorizzate, entro un termine di 90 giorni. Questa misura mira a garantire che le operazioni di ripristino siano eseguite nel rispetto delle normative ambientali e con l’utilizzo di tecnologie appropriate, minimizzando l’impatto sull’ambiente circostante. L’episodio solleva interrogativi sulla vigilanza e sulla prevenzione di attività illegali in ambito ambientale, sottolineando l’importanza di rafforzare i controlli e la collaborazione tra forze dell’ordine, enti locali e operatori del settore per contrastare efficacemente il fenomeno dei rifiuti abusivi e tutelare il patrimonio ambientale del territorio.
Sversamento abusivo in Calabria: 300 metri cubi di rifiuti illegali
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