Un episodio di salvaguardia marina ha coinvolto la Guardia Costiera di Crotone, testimoniando un’attenzione costante alla tutela della biodiversità che caratterizza le acque del Mar Ionio.
Durante una normale attività di controllo, l’equipaggio di una motovedetta è stato allertato dalla segnalazione di un’imbarcazione che, procedendo a velocità ridotta, aveva individuato una tartaruga marina Caretta caretta in una situazione di evidente difficoltà.
L’osservazione, fortunatamente tempestiva, ha permesso di evitare un potenziale impatto traumatico.
La Caretta caretta, specie marina protetta e vulnerabile a livello globale, si presentava in condizioni che suggerivano un’alterazione della sua capacità natatoria, probabilmente dovuta a fattori ancora in fase di approfondimento.
Potrebbe trattarsi di un’infezione parassitaria, un’intossicazione alimentare, un trauma fisico preesistente o ancora l’ingestione di plastica, una minaccia crescente per la fauna marina.
La motovedetta ha immediatamente provveduto a recuperare l’esemplare, prestando la massima cura nel maneggiarlo per evitare ulteriori stress.
Il trasporto sulla terraferma è stato rapido ed efficiente, al fine di garantire l’immediata assistenza di esperti.
L’intervento della Guardia Costiera, in sinergia con il Wwf Crotone, si è rivelato cruciale.
La zona in cui è stata avvistata la tartaruga è caratterizzata da un’elevata densità di traffico nautico, soprattutto durante la stagione estiva, e la combinazione di questo fattore con le difficoltà natatorie dell’animale avrebbe potuto portare a conseguenze fatali.
Questo episodio sottolinea l’importanza di una costante vigilanza e di una collaborazione efficace tra le forze dell’ordine, le associazioni ambientaliste e la comunità locale per la salvaguardia della fauna marina.
La Caretta caretta, indicatore di salute dell’ecosistema marino, necessita di protezione non solo da fattori antropici diretti, come la pesca accidentale, ma anche da quelle pressioni ambientali, come l’inquinamento e i cambiamenti climatici, che ne compromettono la sopravvivenza e la capacità riproduttiva.
La speranza è che la tartaruga possa riprendersi completamente e tornare a nuotare libera nei suoi habitat naturali, contribuendo alla ricchezza biologica del Mar Ionio.