Un sistema sinottico complesso interessa l’Italia, delineando uno scenario meteorologico dinamico e variabile attraverso la giornata e nelle ore successive.
L’avvicinamento di una depressione ciclonica, proveniente da ovest, influenza in modo significativo le condizioni atmosferiche, determinando un’instabilità diffusa con precipitazioni e temporali.
Nella prima parte della giornata, il fronte perturbato insiste principalmente sul Nordovest, con piogge a carattere persistente o brevi acquazzoni, spesso intensi e associati a fulminazioni.
La Sicilia e la Calabria, esposte alle correnti umide provenienti dal Mediterraneo, condividono questa stessa dinamica, con precipitazioni diffuse e potenzialmente intense.
Il pomeriggio vede un’evoluzione significativa: il baricentro della depressione si sposta verso il Sudest, innescando un peggioramento delle condizioni meteorologiche sul Nordest.
Qui, le precipitazioni si fanno più consistenti e possono assumere la forma di temporali di moderate o forti dimensioni, con rischio di locali allagamenti.
Un’instabilità residua, seppur meno intensa, interessa anche alcune zone delle Marche e dell’Abruzzo.
Nonostante ciò, le regioni tirreniche, protette dalla conformazione orografica, godono di condizioni meteorologiche più favorevoli, con cieli in buona parte sereni o con deboli precipitazioni sparse.
I venti, generalmente deboli, soffiano prevalentemente dai quadranti settentrionali, contribuendo a disperdere l’umidità e a mitigare le temperature.
La loro intensità, tuttavia, non è sufficiente a generare mareggiate significative.
La condizione del mare è complessivamente calma, con un’agitazione localizzata in prossimità delle coste esposte.
Nelle ore notturne e nelle prime ore della domenica, l’area di instabilità si concentra sul Nordest e sulle regioni adriatiche centrali, con piogge a carattere continuo o a rovesci.
L’evoluzione successiva prevede un graduale miglioramento delle condizioni meteorologiche altrove, suggerendo una progressiva attenuazione della perturbazione e un ritorno a condizioni più stabili.
La persistenza di residua umidità potrebbe favorire la formazione di nebbie o banchi di nebbia nelle valli e nelle zone interne.
La situazione richiede un monitoraggio costante per valutare l’evoluzione delle condizioni meteorologiche e gestire eventuali criticità legate alle precipitazioni intense.










