giovedì 4 Settembre 2025
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Catanzaro

Tentativo di omicidio a Roccabernarda: anziano aggredisce ex moglie.

Un drammatico episodio di violenza ha scosso la tranquilla comunità di Roccabernarda, in provincia di Crotone, culminando in un tentativo di omicidio che ha visto coinvolti un uomo di 72 anni e la sua ex moglie, settantenne.

La vicenda, radicata in una dolorosa separazione avvenuta un anno precedentemente, si è consumata con ferocia, lasciando un segno profondo nella realtà locale e sollevando interrogativi complessi sulle dinamiche relazionali e le conseguenze della sofferenza emotiva.

Secondo le indagini condotte dai Carabinieri, l’uomo, gravato da precedenti contestazioni con le autorità, ha atteso la donna in un luogo strategico, bloccando il suo veicolo e costringendola a fermarsi.
A quel punto, ha inferto diverse coltellate, mirate in particolare al collo e alla spalla, con l’intento evidente di infliggere un danno irreparabile.
L’aggressione, di inaudita brutalità, sarebbe stata motivata da una complessa rete di rancori e incomprensioni ereditate dalla rottura coniugale, alimentata forse da una incapacità di elaborare il lutto e la perdita.

Fortunatamente, l’intervento tempestivo di alcuni cittadini presenti sul luogo, che hanno avuto il coraggio di disarmare l’aggressore, ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.

La prontezza di questi passanti ha permesso ai Carabinieri di intervenire rapidamente e arrestare l’uomo, ponendo fine all’escalation di violenza.
La vittima, trasportata d’urgenza all’ospedale di Cosenza, versa in condizioni serie, sebbene al momento non sia in pericolo di vita.
Le lesioni riportate richiedono cure intensive e un lungo percorso di riabilitazione, sia fisica che psicologica.
Il 72enne, a seguito di un’attenta valutazione disposta dalla Procura della Repubblica di Crotone, è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale locale, in regime di arresti domiciliari.
Questa misura cautelare, che tiene conto delle sue apparenze di sofferenza psichica e della necessità di una diagnosi accurata, mira a garantire la sua sicurezza e quella della collettività, sospendendo nel contempo il corso dell’azione penale in attesa di valutazioni cliniche approfondite.

L’episodio solleva, inoltre, una riflessione urgente sulla necessità di potenziare i servizi di supporto psicologico e di mediazione familiare, al fine di prevenire e gestire conflitti relazionali che, se non adeguatamente affrontati, possono sfociare in atti di violenza estrema.

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