Un drammatico episodio di violenza ha scosso la comunità di Montebello Jonico, culminato con l’arresto di un uomo di 47 anni, accusato di tentato omicidio aggravato.
I fatti, maturati in un bar della frazione Saline Joniche, hanno visto contrapporsi l’indagato e un conoscente, un uomo di 40 anni, in un acceso diverbio che ha degenerato in aggressione fisica.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’alterco, le cui motivazioni appaiono, almeno in questa fase, superficiali e irrazionali, ha portato il 47enne a colpire la vittima con un’arma da taglio, provocando una lesione grave alla regione cervicale anteriore.
La natura precisa dello strumento utilizzato e le circostanze esatte dell’aggressione sono ora oggetto di approfondite indagini.
La dinamica degli eventi ha assunto una piega inaspettata quando la vittima, ricoverata presso l’ospedale di Melito Porto Salvo, ha fornito una versione dei fatti incoerente con le lesioni riscontrate dal personale sanitario.
L’affermazione iniziale, volta a minimizzare la gravità dell’evento, indicava una caduta accidentale con conseguente taglio dovuto a cocci di vetro presenti in abitazione.
Questa discrepanza ha immediatamente insospettito i medici, innescando un meccanismo di segnalazione alle forze dell’ordine che ha portato all’avvio di un’indagine mirata.
Gli investigatori, guidati dalla Procura di Reggio Calabria sotto la direzione di Giuseppe Borrelli, hanno condotto una serie di accertamenti che hanno permesso di ricostruire la sequenza degli eventi.
Dalle testimonianze raccolte e dagli elementi emersi, è emerso chiaramente che l’aggressione si è consumata all’interno del bar, in presenza di ulteriori persone, le cui dichiarazioni potrebbero fornire elementi cruciali per chiarire l’esatta dinamica del conflitto e individuare eventuali complici.
L’uomo, dopo aver inferto il colpo, si è allontanato dal luogo dell’aggressione, rendendosi inizialmente irreperibile.
Solo successivamente, un intervento dei Carabinieri ha permesso di rintracciare il 47enne presso la sua abitazione, eseguendo il fermo per tentato omicidio.
Dopo la fase di arresto precauzionale, l’indagato è stato sottoposto all’udienza di convalida dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari, che ha convalidato la misura cautelare emettendo un’ordinanza di custodia in carcere.
L’inchiesta è ora focalizzata sull’accertamento del movente, sulla ricerca di eventuali contiguità tra l’aggressore e la vittima, e sulla ricostruzione dettagliata della dinamica del conflitto, al fine di fare piena luce su un episodio di violenza che ha lasciato un segno profondo nella comunità locale.
L’ipotesi di movente futili motivi sottolinea la gravità del gesto e la necessità di contrastare la cultura della violenza.







