La tragica scomparsa del primo graduato Eugenio Scordo, militare quarantunenne in servizio presso la base addestrativa di Castrovillari, ha innescato un’indagine complessa e delicata coordinata dalla Procura della Repubblica locale. L’apertura del fascicolo, oltre alla necessità impellente di accertare le cause del decesso, solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza delle strutture militari e sulle condizioni di lavoro imposte al personale.La scomparsa del militare non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso il benessere psicofisico dei soldati, spesso sottoposti a stress elevati e a ritmi di lavoro intensivi. L’indagine in corso si configura quindi non solo come ricerca di responsabilità penali, qualora emergano negligenze o violazioni delle normative di sicurezza, ma anche come opportunità per una riflessione più ampia sul sistema di prevenzione dei rischi professionali all’interno delle forze armate.Il conferimento dell’incarico a un consulente medico legale, specializzato in medicina legale e autopsie, è una fase cruciale. L’esame autoptico, eseguito con rigore scientifico e metodico, mira a determinare con precisione la causa del decesso, escludendo o confermando ipotesi come patologie preesistenti, malori improvvisi o, in rari casi, fattori esterni legati all’ambiente lavorativo. La perizia dovrà considerare anche l’analisi tossicologica, per escludere l’assunzione di sostanze stupefacenti o farmaci non prescritti.Parallelamente, i carabinieri della Compagnia di Castrovillari stanno conducendo indagini preliminari volte a ricostruire l’ultimo periodo di vita del militare, raccogliendo testimonianze di colleghi, superiori e persone a lui vicine. L’attenzione è rivolta alla ricostruzione dettagliata delle attività svolte dal militare nelle ore precedenti il decesso, all’analisi delle condizioni ambientali in cui operava e alla verifica del rispetto delle procedure di sicurezza previste. L’indagine non si limita alla mera ricostruzione dei fatti, ma mira anche a valutare l’efficacia dei protocolli di sicurezza in vigore nella base addestrativa, l’adeguatezza dei controlli medici a cui sono sottoposti i militari e la presenza di eventuali fattori di rischio non adeguatamente mitigati. La Procura, con la collaborazione dei carabinieri, si impegna a perseguire la verità, garantendo la massima trasparenza e rispetto dei diritti della famiglia del militare, il cui dolore si aggiunge alla necessità di comprendere appieno le circostanze che hanno portato a questa tragica perdita. La completezza delle indagini sarà fondamentale per fornire risposte concrete e prevenire il ripetersi di simili eventi.
Tragica scomparsa di un militare: indagine sulla sicurezza e condizioni di lavoro.
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