L’Università della Calabria consolida il proprio posizionamento di eccellenza nel panorama internazionale della ricerca, figurando con orgoglio nella prestigiosa lista World’s Top 2% Scientists, una classifica annuale elaborata dalla Stanford University in collaborazione con Elsevier.
Quest’anno, l’Ateneo vede incrementata la propria rappresentanza, con 89 docenti inclusi nell’elenco dei migliori ricercatori mondiali, un aumento significativo rispetto all’edizione precedente.
Questa crescita non è un evento isolato, ma il frutto di un impegno costante alla qualità della ricerca e all’innovazione, che permea i dipartimenti e i laboratori del Campus di Rende.
Il ranking, di natura quantitativa e qualitativa, definisce i migliori ricercatori a livello globale attraverso un’analisi approfondita della produzione scientifica di milioni di studiosi.
Il processo di selezione è rigoroso: solo il 2% dei candidati, distinti per la levigatezza, l’impatto e la diffusione delle loro pubblicazioni, riescono a superare la soglia per l’inclusione.
La lista si articola in due sezioni distinte: una che valuta il contributo complessivo di una carriera accademica (dal 1996 al 2024), riflettendo la consistenza e la durata dell’impegno nella ricerca; l’altra, più dinamica, focalizzata sull’eco delle pubblicazioni dell’anno in corso, misurata attraverso il numero di citazioni ricevute nel 2024, indicatore chiave dell’influenza e della rilevanza del lavoro svolto.
L’importanza di questo risultato per l’Università della Calabria si acuisce se si considera che il metodo di valutazione di Stanford, pur nella sua rigorosità, si concentra primariamente sulle discipline tecnico-scientifiche.
Questa scelta metodologica implica che la presenza dell’Unical nella classifica è ancora più significativa, poiché esclude una porzione considerevole della sua produzione accademica, ovvero quella appartenente all’area socio-umanistica, un altro pilastro di forza e di vocazione dell’Ateneo.
La sua assenza dalla valutazione quantitativa non ne diminuisce la rilevanza qualitativa.
L’ampia diversificazione disciplinare è un tratto distintivo dell’Università della Calabria, che vanta una presenza in ben 22 settori scientifici.
Dalle scienze biomediche, con un focus sulla ricerca traslazionale, all’ingegneria, con sviluppi innovativi nei campi dell’energia e dei materiali, dalla chimica, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, all’informatica, con applicazioni nell’intelligenza artificiale e nella scienza dei dati, fino agli studi storici e psicologici, che contribuiscono a comprendere le dinamiche sociali e individuali.
La lista include, inevitabilmente, anche figure di ricercatori che, pur avendo concluso il loro rapporto di servizio con l’Ateneo, hanno contribuito significativamente alla sua storia e al suo sviluppo scientifico.
La classifica di Stanford si fonda su un’imponente banca dati, alimentata da Scopus, uno dei più autorevoli archivi internazionali di citazioni scientifiche.
La valutazione di ogni ricercatore non si limita a conteggiare il numero di articoli pubblicati, ma ad analizzare la loro risonanza nella comunità scientifica.
Vengono presi in esame indicatori sofisticati che considerano, ad esempio, il ruolo ricoperto all’interno della pubblicazione – come primo o ultimo autore, posizioni spesso associate a una maggiore responsabilità concettuale e di coordinamento.
La versione 2025 è stata costruita sulla base di dati aggiornati a fine 2024 e “fotografati” da Scopus il 1° agosto 2025, fornendo una fotografia istantanea, ma approfondita, del panorama della ricerca scientifica globale.
Questo risultato conferma l’Unical come polo di eccellenza nella ricerca a livello internazionale.








