lunedì 13 Ottobre 2025
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Catanzaro

Usura e ‘Ndrangheta: Colpiti un Matrimonio a Cetraro

Un’operazione congiunta, orchestrata dai Finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, con il supporto specializzato dello SCICO e la collaborazione operativa del Comando provinciale di Cosenza, ha portato alla notifica, in ambiente carcerario, di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di una coppia, marito e moglie, originari di Acquappesa (CS) e residenti a Cetraro (CS).

L’azione si inserisce in un’indagine complessa e approfondita, delegata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, che punta a disarticolare un sistema di usura ed estorsione particolarmente radicato nel territorio cosentino.

La coppia, già detenuta dall’aprile precedente in virtù di una precedente ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Paola per analoghi reati, si trova ora ad affrontare accuse di gravità superiore, arricchite dall’aggravante del metodo mafioso.
Questa evoluzione investigativa rappresenta un punto di svolta nell’iter giudiziario, poiché evidenzia un legame diretto e sistematico con le dinamiche criminali tipiche delle organizzazioni di ‘ndrangheta.
Le nuove indagini, frutto di un’analisi meticolosa delle relazioni finanziarie e delle attività illecite, hanno permesso di ricostruire un quadro dettagliato del modus operandi della coppia e di identificarne il ruolo all’interno di una rete di potere che affonda le sue radici in una delle ‘ndrine più influenti della Calabria, quella storicamente legata alla figura di Franco Muto, noto come “u luongu o re del pesce”.
L’indagine ha riscontrato una preoccupante escalation di violenza nel territorio di Cetraro e nei comuni limitrofi, con episodi che testimoniano la recrudescenza del controllo mafioso.

Tra questi, spiccano il ferimento a colpi di Kalashnikov di Guido Pinto nel 2022, l’omicidio di Alessandro Cataldo nel 2023 e, più recentemente, l’omicidio di Giuseppe Corallo nel 2024.

Questi tragici eventi non sono ascrivibili a semplici faide personali, ma rappresentano manifestazioni di forza e intimidazione volte a consolidare il dominio criminale sul territorio.

Oltre ai violenti episodi sopra citati, l’operazione ha rilevato atti simbolici che denotano una palese sfida all’autorità dello Stato, come la distruzione e il furto di telecamere di videosorveglianza comunali, l’incendio doloso di automezzi di una società appaltatrice del servizio di raccolta rifiuti e l’esplosione di colpi di arma da fuoco contro attività commerciali.

Questi gesti, compiuti in pieno giorno, testimoniano un senso di impunità e una volontà di controllare ogni aspetto della vita pubblica, dall’economia alla sicurezza.
L’operazione in corso si configura come un tassello fondamentale nella lotta alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale cosentino, con l’obiettivo di smantellare un sistema radicato e di restituire legalità e sicurezza alla comunità.
La gravità delle accuse e la complessità dell’indagine sottolineano l’impegno costante delle forze dell’ordine e della magistratura nella repressione dei fenomeni criminali organizzati e nella tutela dei valori fondamentali della nostra società.

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