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Catanzaro

Vandalismo al porto di Campora: sabotato progetto pulizia mare calabrese

Un atto di vandalismo deliberato ha colpito il porto di Campora, minando un’iniziativa regionale di cruciale importanza per la tutela dell’ambiente marino calabrese.
Un tentativo di incendio, sventato tempestivamente, ha preso di mira uno dei sei battelli specializzati dedicati alla pulizia delle acque costiere, un progetto innovativo che, per il terzo anno consecutivo, sta contribuendo a preservare la salute dell’ecosistema calabrese.
La notizia, comunicata dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, solleva interrogativi profondi e richiede un’analisi non solo giuridica, ma anche culturale e sociale.

L’impiego di queste imbarcazioni, capaci di percorrere annualmente migliaia di miglia nautiche, soprattutto nel Mar Tirreno, rappresenta un impegno concreto della Regione verso la sostenibilità ambientale.

I risultati ottenuti finora sono tangibili: circa duemila chilogrammi di rifiuti, tra plastica, detriti lignei e schiume nocive, vengono rimossi ogni stagione, riducendo significativamente l’impatto antropico sulle coste calabresi.

Questa azione si inserisce in un quadro più ampio di interventi regionali volti a proteggere la biodiversità marina e a promuovere pratiche di gestione sostenibile delle risorse costiere.

La Calabria si sta progressivamente affermando come una delle regioni italiane più attente alla salvaguardia del mare, un asset strategico non solo per l’economia locale, ma anche per l’identità culturale e il benessere delle comunità costiere.

Il progetto dei battelli pulisci mare non è semplicemente un’azione di pulizia, ma un investimento nella resilienza dell’ambiente marino e nella creazione di un futuro più sostenibile.
Il gesto vandalico, oltre alla sua valenza distruttiva, può essere interpretato come un tentativo di intimidazione nei confronti di chi si impegna attivamente nella difesa dell’ambiente.

Esprime una forma di opposizione, forse disorganizzata, ma potenzialmente radicata in dinamiche complesse che vanno analizzate con attenzione.
Il Presidente Occhiuto ha espresso solidarietà al personale regionale impegnato quotidianamente in questa opera di salvaguardia, sottolineando la determinazione della Regione a non cedere di fronte a tali attacchi.

L’auspicio è che le forze dell’ordine possano fare rapida luce sull’episodio, identificando e perseguendo i responsabili.
Tuttavia, la risposta non può limitarsi all’azione giudiziaria.

È necessario un impegno collettivo, che coinvolga istituzioni, associazioni, scuole e cittadini, per promuovere una cultura del rispetto per l’ambiente e per contrastare ogni forma di criminalità che lo danneggia.

La tutela del mare non è solo una questione ambientale, ma un imperativo etico e un investimento nel futuro della Calabria.
La resilienza dell’ecosistema marino è intrinsecamente legata alla resilienza delle comunità che lo abitano, e la loro protezione deve essere una priorità assoluta.

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