L’amministrazione comunale di Vibo Valentia, presieduta dal sindaco Enzo Romeo, ha disposto l’annullamento del concerto previsto per la sera odierna presso un lido balneare della frazione di Bivona, che vedeva come protagonista la cantante Teresa Merante, interprete di musica neomelodica.
La decisione, formalizzata attraverso un’ordinanza sindacale, si configura come una misura cautelativa, dettata da stringenti preoccupazioni legate alla sicurezza urbana e alla salvaguardia dei principi fondamentali della legalità.
L’intervento dell’amministrazione è stato preceduto da una comunicazione ufficiale da parte della Questura di Vibo Valentia, la quale ha segnalato all’ente comunale elementi potenzialmente lesivi dell’ordine pubblico riconducibili ai contenuti trasmessi dalla cantante.
Un aspetto cruciale è rappresentato dall’assenza di qualsiasi preavviso riguardante l’evento, un’omissione che ha reso ancora più stringente la valutazione della situazione da parte dell’amministrazione comunale.
Il provvedimento non si basa su una mera valutazione estetica o di gradimento del genere musicale proposto, bensì su un’analisi approfondita di materiale divulgativo messo in circolazione dalla stessa Merante.
Secondo quanto esplicitato nell’ordinanza, i contenuti veicolati, anche in contesti apparentemente privati, sarebbero interpretabili come un’apologia, o quantomeno un’esaltazione, di dinamiche e simboli connessi alla criminalità organizzata.
L’amministrazione comunale ha ritenuto che tali messaggi, amplificati dalla natura pubblica dell’evento, avrebbero potuto generare un clima di apprensione diffusa, innescare tensioni sociali e, in ultima analisi, ledere i valori di legalità che costituiscono il fondamento della convivenza civile.
Il divieto è stato legittimato facendo riferimento alla normativa vigente in materia di sicurezza urbana, in particolare alla sua capacità di prevenire e contrastare fenomeni che possano turbare l’ordine pubblico.
L’articolo 414 del Codice Penale, che disciplina la diffamazione dei corpi politici e delle istituzioni, e la più ampia nozione di “apologia di reato”, sono stati invocati per supportare la decisione, interpretando l’evento come un potenziale veicolo di messaggi che potrebbero influenzare negativamente la percezione della legalità da parte della comunità.
Il sindaco Romeo ha sottolineato la necessità di un intervento mirato, proporzionato e tempestivo per preservare la tranquillità e la sicurezza dei cittadini, sottolineando che la tutela dell’ordine pubblico prevale su altri interessi, seppur legittimi, come il diritto di intrattenimento.
L’ordinanza, pertanto, rappresenta un atto di responsabilità istituzionale volto a prevenire potenziali disordini e a ribadire l’impegno dell’amministrazione comunale nella difesa dei valori costituzionali.