Nell’ambito del Magna Graecia Film Festival, a Soverato, il celebre regista Francis Ford Coppola ha offerto un intervento profondo e stimolante, andato ben oltre la presentazione del suo ultimo progetto cinematografico, *Megalopolis*, con Adam Driver e Nathalie Emmanuel.
La serata, coronata dalla consegna della Colonna d’Oro, prestigioso riconoscimento del festival ideato e diretto da Gianvito Casadonte, ha visto presente anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e ha preludito all’apertura ufficiale del festival, in programma dal 26 luglio al 2 agosto.
L’intervento di Coppola ha incarnato un appello urgente alla riflessione sul futuro dell’umanità, un futuro che, a suo avviso, necessita di essere costruito congiuntamente, con responsabilità e lungimiranza, pensando alle generazioni che verranno.
Piuttosto che una semplice dichiarazione, si è trattato di una vera e propria esortazione a riscoprire un senso di appartenenza a una comunità globale, una “famiglia umana” accomunata da una stessa origine biologica, pur manifestando una straordinaria varietà di espressioni culturali e fisiche, plasmate dagli ambienti che l’hanno generata.
Coppola ha sottolineato come, nonostante le differenze superficiali, l’umanità condivida un potenziale creativo e intellettuale immenso, testimoniato dalla sua capacità di esplorare lo spazio con missioni come quelle verso Marte e di decifrare i segreti del genoma umano.
Questa capacità intrinseca, questo “dono” che ogni individuo possiede, spesso inespresso o misconosciuto, è la chiave per affrontare le sfide che ci attendono.
Il pessimismo paralizzante, la convinzione che i problemi siano insormontabili, è un errore che non possiamo permetterci di commettere.
L’analisi del regista si è estesa anche al campo della politica, con un’osservazione amara ma illuminante: quando la politica si trasforma in una mera ambizione di carriera, perde la sua essenza, il suo scopo primario, che è quello di servire il bene comune.
La ricerca del potere fine a se stesso, la politica come “mestiere”, la svilisce, la corrompe, la allontana dai valori fondanti di una società giusta e equa.
Infine, Coppola ha dedicato un pensiero particolarmente sentito alle donne, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella salvaguardia della vita e nella protezione delle risorse fondamentali.
La loro “saggezza naturale”, la loro capacità innata di comprendere i bisogni primari – acqua, cibo, sicurezza, amore – rappresenta un modello di leadership che, se più diffuso, potrebbe trasformare radicalmente il mondo, orientandolo verso un futuro più sostenibile e pacifico.
L’auspicio è che una maggiore presenza femminile nelle posizioni di potere porti con sé una prospettiva più olistica e compassionevole, capace di bilanciare le logiche del potere con la cura e la protezione del pianeta e delle sue persone.