Le Radici Istintive: Un Giallo Calabria-California di Daniele Pronestì”Le ragioni dell’istinto” di Daniele Pronestì, pubblicato da Bompiani, non è un semplice romanzo giallo, ma una profonda riflessione sull’umanità, l’istinto primordiale e il labile confine tra uomo e animale. L’opera, ambientata in una Calabria suggestiva e complessa, si presenta come un’inedita miscela di noir mediterraneo e atmosfere californiane, evocando un immaginario che oscilla tra la tradizione siciliana e l’eleganza disincantata di Philip Marlowe.Al centro della narrazione troviamo Giuseppe Bellingeri, detto Peppe, un ex agente dei servizi segreti calabresi, ritornato alla vita borghese dopo un’esperienza professionale intensa e sfuggente. Bellingeri, incarnazione del lupo grigio della Sila, si ritrova coinvolto in un’indagine intricata quando, in un appartamento di Morgese, un tranquillo paese della piana di Reggio Calabria, viene scoperto il corpo di Maria, una giovane donna dalla forte indole ribelle. A guidare le indagini è il vicequestore Balbino, un personaggio che incarna l’orso bruno della legge, costretto a confrontarsi con un mondo in cui le apparenze ingannano e gli istinti primordiali guidano le azioni.Pronestì, giovane manager calabrese attivo nel settore della sostenibilità e finanza, rifiuta l’etichetta di scrittore di romanzi “sugli animali”, definendo il suo lavoro come un’esplorazione dell’uomo *come* animale. La distanza che spesso erigiamo tra l’uomo e il regno animale è, secondo l’autore, una costruzione artificiale, un’illusione che ci impedisce di comprendere le nostre radici più profonde. Per questo motivo, l’opera presenta un universo di personaggi ibridi, un’affascinante commistione di esseri umani, faine, salamandre, falchi e altre creature, tutti dotati di coscienza, parola e la capacità di confrontarsi con le proprie virtù e debolezze.L’indagine sulla morte di Maria diventa, quindi, un viaggio morale che svela un microcosmo di relazioni complesse, segreti inconfessabili e desideri repressi. La vittima, lungi dall’essere una semplice pedina in un gioco di omicidi, emerge come un personaggio vibrante, simbolo di libertà e coraggio, una voce dissonante in un mondo soffocato da convenzioni sociali e pressioni esterne. Il giallo si concentra sulla vittima, illuminando le ragioni del suo istinto, il suo desiderio di autonomia, il suo rifiuto di essere ingabbiata.L’ispirazione dell’autore affonda le radici in una vasta gamma di influenze culturali: la letteratura giapponese, i film di animazione di Miyazaki, i manga, le *Baccanti* di Euripide, l’opera di Leonardo Sciascia e Graham Greene. L’autore si è lasciato ispirare dalla capacità del cinema giapponese di fondere realismo e fiaba, l’abilità di Miyazaki di creare mondi fantastici popolati da creature fantastiche e l’onestà intellettuale di Sciascia e Greene, capaci di trasformare il genere giallo in un’indagine morale sulla corruzione del potere e sulla decadenza delle istituzioni.L’autore, con uno sguardo acuto e originale, scompone i cliché che spesso vengono utilizzati per descrivere la Calabria, svelandone la bellezza selvaggia, la complessità sociale e la forza identitaria. Tra palazzi signorili, campi di immigrati, la presenza sottile, ma inquietante, della criminalità organizzata, emerge un ritratto vivido e appassionato di una terra sospesa tra tradizione e modernità, tra Mediterraneo e California, tra istinto e ragione. La capacità di comprendere il dialetto calabrese, necessaria per decifrare intercettazioni, che ispirò la creazione del protagonista, rivela l’intento di cogliere l’essenza di una cultura unica, ricca di significati e di storie da raccontare.