mercoledì 6 Agosto 2025
25.4 C
Catanzaro

Soveria Mannelli: Il Festival del Lamento e il Tema degli Spaturnàti

Soveria Mannelli: Un’Elegia Collettiva – Il Festival del Lamento e il Tema dello ‘Spaturnati’Ritornano, con un’intensità rinnovata, le vibrazioni del Festival del Lamento a Soveria Mannelli, un appuntamento estivo che si configura più che una semplice rassegna culturale: un vero e proprio rituale comunitario, un’esplorazione profonda dell’animo umano.

Giunto alla sua terza edizione, il festival si propone di decostruire e celebrare il lamento, un’espressione universale troppo spesso relegata ai margini della nostra società, un sentire che accomuna individui e comunità al di là di confini geografici e culturali.
Il 2025 sarà segnato dal tema *Spa-tur-nà-ti*, una parola dialettale ricca di implicazioni storiche e emotive.

Derivante dal latino *sine patre nati*, “nati senza padre”, l’aggettivo evoca l’immagine di chi si sente escluso, abbandonato, senza radici né protezione.

È una sensazione palpabile, una ferita sottile che affligge la psiche collettiva di queste terre, ma che risuona con l’esperienza di molti, ovunque.
Come sottolinea Gaetano Moraca, l’ideatore del festival, sentirsi *spaturnàti* significa interiorizzare un senso di precarietà, di inadeguatezza, di essere dimenticati da coloro che dovrebbero sostenerci.
Questa percezione può generare un’inquietudine profonda, un bisogno impellente di dimostrare il proprio valore, spesso attraverso migrazioni interne ed esterne, che paradossalmente accentuano la sensazione di sradicamento e di mancanza di appartenenza.

Il festival non si limita a rappresentare il lamento come una lamentela sterile; lo trasforma in un catalizzatore per la comprensione reciproca e la resilienza.

L’architettura del festival è strutturata in tre momenti chiave, che compongono un percorso emotivo e culturale.

Le Lamentazioni Serali costituiscono il cuore pulsante del festival, offrendo uno spazio sicuro e condiviso per l’espressione verbale e artistica.

Talk, dibattiti e performance aprono un varco nel silenzio, permettendo a voci altrimenti soffocate di emergere e di connettersi.
L’obiettivo non è offrire soluzioni preconfezionate, ma creare un’atmosfera di ascolto attivo e di empatia.
I Refrigeri, invece, incarnano un gesto di consolazione e di conforto.
Attraverso la condivisione di cibi e bevande tradizionali, si celebra la convivialità e la capacità di trovare conforto nelle piccole cose, nei sapori autentici che ricordano le nostre origini e le nostre relazioni più significative.

Infine, gli Epicedi fungono da momento di catarsi e di liberazione.
Musica, risate e danza si fondono per esorcizzare le difficoltà della vita e per riaccendere la speranza.

È un inno alla forza dell’animo umano, capace di trasformare il dolore in arte, la tristezza in gioia, la solitudine in comunità.

Il Festival del Lamento di Soveria Mannelli non è solo un evento culturale; è un atto di resistenza, una dichiarazione d’amore per la fragilità umana, un invito a riconoscere e a condividere il peso del mondo, per poi rialzarsi insieme, più forti e consapevoli.
È un’occasione unica per interrogarsi sul senso di appartenenza, sulla ricerca di identità e sulla possibilità di costruire un futuro più equo e solidale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -