Il Mediterraneo, crocevia millenario di culture e commerci, si configura oggi come un’area strategica di crescente rilevanza nel panorama economico globale.
Lungi dall’essere un mero bacino naturale, il Mediterraneo si sta trasformando in un nodo cruciale per le dinamiche commerciali europee e internazionali, un’arteria logistica pulsante dove la crescita è direttamente proporzionale alla capacità di intercettare e gestire i flussi di merci e, soprattutto, di conoscenza.
In questo scenario, la Calabria e il suo porto di Gioia Tauro, con le sue infrastrutture all’avanguardia, incarnano un potenziale straordinario.
Tuttavia, la mera presenza di porti efficienti, i cosiddetti “porti della logistica”, non è sufficiente per generare uno sviluppo duraturo.
È imprescindibile affiancare a questi elementi la presenza di “porti del sapere”, ovvero di centri di eccellenza accademica e di ricerca, in grado di generare innovazione e di formare capitale umano qualificato.
L’intersezione tra questi due elementi – la capacità di movimento di merci e la produzione di conoscenza – costituisce il vero motore di una crescita esponenziale e la genesi di un “hub” strategico.
Le nazioni che si affacciano sulle coste meridionali del Mediterraneo, caratterizzate da un’elevata dinamicità demografica e da un potenziale di crescita latente, sono destinate, nei prossimi dieci o quindici anni, a registrare tassi di crescita del Prodotto Interno Lordo significativamente superiori a quelli dei Paesi europei.
Questa prospettiva offre al Mezzogiorno, e in particolare alla Calabria, l’opportunità unica di replicare il percorso di sviluppo che le regioni settentrionali hanno già compiuto decenni fa.
La scelta che si pone di fronte alla classe dirigente del Mezzogiorno è cruciale: subire passivamente questi cambiamenti o governarli attivamente.
La governance implica un impegno concreto a sostenere e potenziare i “porti del sapere”, non attraverso meri trasferimenti di risorse pubbliche – spesso inefficienti e burocratici – ma attraverso iniziative innovative e complementari, capaci di creare un ecosistema favorevole alla produzione e alla diffusione della conoscenza.
Ciò significa stimolare la nascita e lo sviluppo di start-up innovative, promuovere la ricerca scientifica e tecnologica, facilitare il trasferimento di conoscenze tra università, imprese e istituzioni.
L’impegno regionale nella promozione dell’innovazione e della ricerca, con particolare attenzione alle start-up, testimonia la volontà di posizionare la Calabria come un polo attrattivo per investimenti e talenti.
La creazione di un contesto istituzionale favorevole agli investimenti è essenziale per attrarre capitali e stimolare la crescita economica.
Un ambiente stabile, trasparente e orientato al mercato genera fiducia e incoraggia gli investitori a scommettere sul territorio.
L’augurio è che la Calabria, sfruttando al meglio la sua posizione strategica, le sue risorse naturali e il suo capitale umano, possa diventare un punto di riferimento per il Mediterraneo, un luogo di incontro e di scambio tra culture, idee e capitali.
La collaborazione tra istituzioni, imprese e università è la chiave per realizzare questo ambizioso progetto.