Catanzaro, fulcro amministrativo della Calabria, si posiziona al vertice, seppur con riserve, delle aree calabresi valutate per la qualità della vita, secondo l’analisi annuale del Sole 24 Ore.
Il capoluogo, con un punteggio di 455,7, si colloca al 92° posto nazionale, un lieve arretramento rispetto alla 90esima posizione dell’anno precedente, a testimonianza di una sfida continua per mantenere e migliorare i parametri di benessere.
La classifica, costruita su un’ampia gamma di indicatori socio-economici e ambientali, rivela un quadro variegato all’interno della regione.
Cosenza, con 419,2 punti, scala di due posizioni rispetto al 2024, raggiungendo la 100esima posizione.
Questo miglioramento suggerisce un progresso in aree cruciali come i servizi al cittadino, l’ambiente e la sicurezza, ma non esclude ancora margini di intervento significativi.
Vibo Valentia, con un punteggio di 412 punti, si posiziona al 102° posto, guadagnando una posizione nell’anno in corso, indicando una tendenza positiva sebbene ancora fragile.
Crotone, con 408,5 punti, si mantiene stabile al 105° posto, evidenziando la necessità di accelerare gli sforzi per affrontare le criticità socio-economiche che la affliggono.
Al termine della graduatoria, Reggio Calabria, con 394,9 punti, conferma la sua posizione di coda a livello nazionale, occupando l’ultimo posto.
Questo risultato, purtroppo consolidato rispetto all’anno precedente, sottolinea una situazione complessa, caratterizzata da difficoltà strutturali e necessità urgenti di interventi mirati a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.
L’analisi complessiva della classifica del Sole 24 Ore offre un’istantanea preziosa sulle disparità regionali all’interno della Calabria, segnalando aree di progresso e, al contempo, aree che richiedono un’attenzione prioritaria.
La qualità della vita non è un dato monolitico, ma un mosaico di fattori interconnessi, che spaziano dall’efficienza della pubblica amministrazione all’offerta di servizi sanitari, dalla sostenibilità ambientale all’innovazione tecnologica, passando per il mercato del lavoro e le opportunità di crescita personale e professionale.
Il confronto tra le città calabresi e la loro collocazione nella classifica nazionale stimola una riflessione approfondita sulle politiche da implementare per colmare il divario e costruire un futuro più prospero e inclusivo per l’intera regione.






