mercoledì 3 Settembre 2025
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Ponte di Messina: illusione infranta, revisione inevitabile.

L’annuncio di mercoledì non segna l’avvio di un’opera, ma piuttosto la frantumazione di un’illusione, l’inizio di un percorso costellato di ostacoli per coloro che hanno elevato un progetto intrinsecamente fragile a vessillo politico.

La presunta approvazione del “ponte” sullo Stretto di Messina, propagandata con clamore, si rivela una mera facciata, una narrazione destinata a incagliarsi contro la roccia della realtà.

Il comitato “Invece del Ponte” evidenzia come la tanto decantata decisione non sia una pietra miliare definitiva, bensì l’anticamera di una complessa e imprescindibile revisione.

La Corte dei Conti, custode della legalità nell’erogazione dei fondi pubblici, non potrà ignorare le numerose e gravi irregolarità che affliggono il progetto, sia sotto il profilo amministrativo, che tecnico ed economico.

Si tratta di vizi che ne compromettono la legittimità e la sostenibilità, e che richiedono un’analisi approfondita e imparziale.

L’approvazione di un progetto esecutivo, lungi dall’essere una formalità, si prefigura come un arduo compito.
La sua elaborazione dovrà tenere conto di innumerevoli prescrizioni ancora pendenti, questioni che i promotori dell’opera tendono a eludere o minimizzare, celando la complessità e i rischi intrinseci del progetto.

Queste omissioni non solo denotano una mancanza di trasparenza, ma sollevano seri interrogativi sull’effettiva volontà di affrontare le criticità evidenziate.
La fase più cruciale, tuttavia, si prospetta essere quella dei ricorsi legali.
L’ondata di impugnazioni, presentate in sede nazionale ed europea, costringerà i proponenti a confrontarsi con un sistema giudiziario indipendente, chiamato a valutare la conformità del progetto alle normative vigenti e alla tutela dei diritti fondamentali.
L’intervento di un tribunale europeo, come anticipato, testimonia la portata transfrontaliera della questione e la necessità di un controllo rigoroso.
La retorica di una soluzione miracolosa per le problematiche del Sud, abilmente confezionata attorno alla figura del “ponte”, si scontra ora con l’ineluttabilità di un confronto con la verità.

La narrazione costruita su propaganda, interessi occulti e un disprezzo sconsiderato per l’ambiente e il territorio, rischia di crollare sotto il peso delle evidenze.
“Invece del Ponte” continuerà la sua opera di monitoraggio, divulgazione e resistenza, impegnandosi a denunciare le anomalie e a promuovere alternative sostenibili e realmente utili alla comunità.
Lo Stretto di Messina, patrimonio condiviso e di inestimabile valore, non può essere oggetto di interessi privatistici e speculativi, ma deve essere tutelato e valorizzato nel rispetto del suo ruolo strategico e della sua identità culturale.

Il futuro di questo tratto di mare non può essere deciso nell’ombra, ma richiede una partecipazione democratica e una visione lungimirante che metta al centro il benessere collettivo.

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