venerdì 10 Ottobre 2025
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Donne in Consiglio Regionale: un passo avanti, ma la strada è lunga.

Il rinnovato Consiglio regionale della Calabria vede l’ingresso di sette donne, un incremento significativo rispetto alla precedente legislatura.
Questo dato, pur rappresentando un passo avanti, solleva interrogativi cruciali in relazione all’effettiva attuazione della legge regionale sulla doppia preferenza di genere, che aveva lo scopo di promuovere una maggiore rappresentanza femminile negli organi di governo.

La percentuale complessiva, attestandosi al 22%, indica che, sebbene si sia registrato un miglioramento, il percorso verso una parità di genere in politica regionale è ancora lungo e complesso.

Le nuove consiglieri eletti, che arricchiscono il tessuto istituzionale calabrese, provengono da diverse forze politiche, testimoniando la complessità del panorama politico regionale.
All’interno del Consiglio figurano Pasqualina Straface ed Elisabetta Santoianni, esponenti di Forza Italia, portatrici di una visione incentrata sull’innovazione e lo sviluppo economico.
Rosaria Succurro, figura di spicco nel panorama istituzionale cosentino e Presidente dell’ANCI, contribuisce con la sua esperienza gestionale e la sua profonda conoscenza del territorio.

Luciana De Francesco, rappresentante di Fratelli d’Italia, affianca la sua prospettiva conservatrice, focalizzata sulla difesa dell’identità regionale e sulla valorizzazione delle tradizioni.
Rosellina Madeo, esponente del Partito Democratico, porta con sé un impegno radicato nella difesa dei diritti sociali e nella promozione dell’inclusione.

Elisa Scutellà, consigliera del Movimento 5 Stelle, incarna l’attenzione alla sostenibilità ambientale e alla partecipazione civica.
Infine, Filomena Greco, eletta nelle liste di Italia Viva, contribuisce con una visione pragmatica e orientata alla ricerca di soluzioni concrete per i problemi della regione.
L’analisi del dato di genere nel Consiglio regionale non può prescindere da una riflessione più ampia sulle dinamiche che influenzano la partecipazione femminile alla vita politica.
La legge sulla doppia preferenza, pur avendo introdotto un meccanismo per favorire l’elezione di donne, evidenzia come fattori culturali, sociali ed economici continuino a ostacolare l’accesso delle donne alle posizioni di potere.
La presenza femminile nel Consiglio, seppur in aumento, rimane ancora insufficiente per garantire una rappresentanza equa e una reale pluralità di voci.

È necessario, pertanto, approfondire le cause di questa disparità, promuovendo iniziative volte a incentivare la partecipazione delle donne alla politica, a superare gli stereotipi di genere e a creare un ambiente più inclusivo e accogliente per le candidate.

Il dibattito sulla parità di genere in politica non può limitarsi alla semplice introduzione di leggi, ma deve tradursi in un impegno concreto per trasformare la cultura e le strutture che ancora oggi penalizzano le donne.
Solo così sarà possibile costruire una Calabria più giusta, equa e rappresentativa della sua popolazione.

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