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mercoledì 5 Novembre 2025

Mandato Garante Infanzia Calabria: luci, ombre e proposte per il futuro.

La recente conclusione del secondo mandato del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, segna un punto di riflessione significativo sull’impegno profuso nella tutela dei diritti dei minori e sull’evoluzione del sistema di protezione regionale.

La relazione annuale, formalmente consegnata al Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, delinea un quadro complesso, testimoniando un’attività intensa, con oltre mille interventi gestiti e un tasso di risoluzione superiore al novanta per cento, ma anche evidenziando persistenti fragilità strutturali che necessitano di un’azione decisa e continuativa.

L’incarico, svolto durante due legislature con orientamenti politici divergenti, ha richiesto un equilibrio costante tra sensibilità istituzionale e pragmatismo operativo.
La relazione non si limita a una cronistoria delle attività svolte, ma si configura come un’analisi critica del contesto regionale, svelandone le aree di maggiore vulnerabilità e proponendo indirizzi strategici per il futuro.

Pur esprimendo rammarico per le situazioni irrisolte, frutto di ostacoli burocratici e complessità procedurali, il Garante ribadisce l’imperativo di un potenziamento degli strumenti a disposizione delle istituzioni, riconoscendo la necessità di un sistema più agile ed efficiente.
I risultati tangibili ottenuti durante il mandato sono molteplici e di rilevanza strategica.
L’istituzione della Terapia Intensiva Pediatrica all’Ospedale Annunziata di Cosenza rappresenta un avanzamento cruciale per la sanità calabrese, colmando una lacuna essenziale e garantendo risposte immediate in situazioni di emergenza.
L’approvazione della Mozione sull’età del consenso sessuale ha contribuito ad accrescere la consapevolezza pubblica e ad intensificare gli sforzi di prevenzione e protezione degli adolescenti, mentre il riconoscimento della Calabria come regione leader in Italia per numero di tutori volontari a favore di minori stranieri non accompagnati denota un impegno concreto verso l’accoglienza e l’integrazione.

L’assunzione di parte civile in un processo per abusi su minori, un precedente inedito a livello regionale, testimonia la volontà di esercitare una vigilanza attiva e di garantire giustizia per le vittime.

La relazione non si esaurisce con la mera elencazione dei successi, ma si proietta verso il futuro con proposte concrete per il rafforzamento istituzionale della figura del Garante.

L’auspicio di una revisione dell’assetto normativo, orientata all’autonomia piena e svincolata da logiche di politicizzazione, si pone come un imperativo per garantire la continuità e l’indipendenza dell’azione.

La proposta di una proroga automatica delle funzioni fino alla nomina del successore e la riflessione sul limite dei due mandati, spesso limitante per un ufficio che opera con efficacia e trasparenza, mirano a preservare l’esperienza e la competenza acquisite.

Il Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha espresso apprezzamento per la relazione, riconoscendo il merito del Garante nell’aver preservato con dedizione un presidio di vigilanza culturale a difesa dei diritti e del benessere dell’infanzia.
La relazione, lungi dall’essere una mera diagnosi delle criticità – disagio sociale, dispersione scolastica, famiglie in difficoltà, marginalità – si configura come una bussola per il futuro, indicando la necessità di investimenti mirati in prevenzione, ascolto, protezione, educazione e inclusione.
Il futuro della Calabria, secondo quanto emerso dall’incontro, si fonda imprescindibilmente sulla capacità di porre l’infanzia al centro delle politiche regionali, ponendo le basi per una società più equa, prospera e inclusiva.
La sfida, ora, è quella di tradurre le indicazioni strategiche contenute nella relazione in azioni concrete e durature, per garantire a ogni minore calabrese il diritto a un futuro di opportunità e crescita.

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