“È innegabile che la manovra in atto riveli una strategia calcolata, un tentativo di ribaltare le dinamiche investigative a proprio vantaggio.
 La richiesta di un voto popolare anticipato, in questo contesto, non può essere interpretata come un gesto di trasparenza o un’offerta genuina di coinvolgimento dei cittadini, ma piuttosto come un’azione preventiva, concepita per mitigare i potenziali effetti di un’inchiesta giudiziaria in corso.
 Ci troviamo, pertanto, in una situazione di inseguimento, una sfida che affrontiamo con determinazione, consapevoli della posta in gioco.
La prospettiva temporale – con la conclusione delle indagini prevista per dicembre e la potenziale emissione di un rinvio a giudizio – sottolinea l’urgenza di chiarire gli addebiti specifici che gravano sull’interessato.
 Un comportamento corretto e responsabile, da parte di un amministratore pubblico, impone la divulgazione trasparente di tali contestazioni, un dovere etico che in questo caso è stato eluso.
 Questo silenzio, unitamente alla richiesta di un plebiscito in una fase così delicata, denota un tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica da parte di chi si trova in una posizione di vantaggio, sfruttando la propria carica e l’inerzia del sistema.
Tuttavia, la nostra risposta non si limita a una reazione difensiva.
 Abbiamo costruito una proposta alternativa solida e credibile, incarnata nella figura di Pasquale Tridico.
 La vastità della coalizione che lo sostiene testimonia la condivisione di una visione per la Calabria che va oltre l’assistenzialismo e il clientelismo.
 Questo progetto si fonda su misure concrete e precise, con un focus particolare sulla protezione delle nuove generazioni, sull’infrastrutturazione del territorio e sulla creazione di opportunità di sviluppo.
In particolare, l’iniziativa dei quattro poli tecnologici rappresenta un investimento strategico nel futuro della regione, un tentativo di creare una sinergia virtuosa tra il mondo accademico, la ricerca scientifica, il tessuto imprenditoriale e la crescita del sistema produttivo.
 Questa visione, improntata all’innovazione e alla sostenibilità, è ciò che la Calabria merita, un percorso di crescita inclusiva e duratura, lontano dalle logiche del rendimento a breve termine e delle promesse non mantenute.
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