La gestione di risorse finanziarie di tale portata, come quelle stanziate per infrastrutture strategiche, inevitabilmente espone il sistema a tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. La constatazione, resa evidente da chi, come il Governo, si fa carico di un controllo diretto su ingenti capitali, sottolinea l’imperativo di una risposta strutturale e proattiva. L’imminente avvio dei lavori per il ponte sullo Stretto di Messina, un’opera di ingegneria senza precedenti nel contesto europeo, rappresenta un banco di prova cruciale per l’efficacia di tali misure.Il progetto, di per sé simbolo di progresso e di connessione, amplifica esponenzialmente i rischi di infiltrazioni mafiose, richiedendo un approccio che vada ben oltre i tradizionali controlli fiscali e amministrativi. La semplice verifica della regolarità delle procedure d’appalto non è sufficiente; è necessario un sistema di monitoraggio capillare, capace di intercettare segnali di anomalia già nelle prime fasi di definizione dei progetti e di selezione dei fornitori.Si tratta di implementare un sistema di “badge di cantiere” non inteso come mera formalità, ma come strumento di identificazione e tracciabilità di ogni operatore coinvolto, dal progettista al subappaltatore, con obblighi di rendicontazione periodica e verifiche incrociate. Parallelamente, è fondamentale la creazione e l’aggiornamento costante di “white list” di imprese, basate su criteri rigorosi di affidabilità, trasparenza e assenza di collegamenti con ambienti criminali, estendendo tale controllo anche alle catene di subappalto, spesso utilizzate per occultare il coinvolgimento di soggetti compromessi.L’impegno del Governo, in particolare attraverso il Ministero dell’Interno, si traduce nell’elaborazione di misure antimafia più incisive rispetto a quelle previste dalla normativa vigente. Queste misure, che non si limitano alla repressione dei reati già commessi, ma puntano alla prevenzione e alla dissuasione, devono prevedere anche strumenti di collaborazione e incentivazione per le imprese che dimostrano un impegno concreto nella lotta alla criminalità organizzata.Infine, l’attenzione non deve essere relegata al contesto nazionale. La Conferenza interparlamentare sulla lotta alla criminalità organizzata nella regione dei Paesi Osce evidenzia la necessità di una cooperazione internazionale rafforzata, in grado di condividere informazioni, buone pratiche e risorse, per contrastare efficacemente un fenomeno transnazionale che mina la stabilità e lo sviluppo economico di intere regioni. L’avvio dei cantieri per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, rappresenta un’ulteriore occasione per dimostrare l’impegno concreto del Governo nella tutela del patrimonio pubblico e nella prevenzione delle infiltrazioni criminali.
Ponte Messina e Olimpiadi: la lotta alla mafia sotto scrutinio
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