L’atto del voto, più che un dovere civico, si configura come un’espressione tangibile del nostro radicamento in una comunità, un’affermazione concreta della nostra identità come cittadini attivi e responsabili. Mons. Francesco Checchinato, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, e Maurizio Landini, leader della Cgil, hanno recentemente sottolineato l’importanza cruciale della partecipazione al voto, in particolare in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno, eventi che si delineano come un momento di riflessione e scelta strategica per il futuro del lavoro e delle generazioni a venire.Il legame tra lavoro e dignità umana è un tema che risuona profondamente nel tessuto sociale e religioso. Il lavoro non è semplicemente un’attività economica, ma una fonte primaria di identità, un elemento costitutivo del senso di appartenenza e della realizzazione personale. Privare individui e comunità della possibilità di un lavoro dignitoso significa privarli di una parte essenziale della loro umanità, relegandoli ai margini della società. La partecipazione democratica, quindi, diventa un imperativo morale, un mezzo per difendere questo diritto fondamentale e garantire un futuro di prosperità e inclusione per tutti.L’incontro a Cosenza ha offerto un’occasione preziosa per un dialogo intergenerazionale e trasversale. Maurizio Landini ha ripercorso le proprie radici, evocando il ricordo dei genitori – una figura materna legata alla fede e una figura paterna impegnata nella politica comunista – sottolineando come l’esperienza giovanile abbia profondamente plasmato il suo percorso. Questo richiamo alle origini ha evidenziato la necessità di superare le divisioni ideologiche e di ritrovare un terreno comune per affrontare le sfide attuali.In un contesto storico segnato da crescenti paure e polarizzazioni, la partecipazione al voto assume un significato ancora più profondo. La tendenza a esacerbare le differenze e a fomentare la paura dell’altro rischia di minare le fondamenta stesse della convivenza civile. I referendum in questione, che mettono in discussione principi costituzionali cardine come la democrazia e il diritto al lavoro, rappresentano un banco di prova per la nostra capacità di preservare i valori fondanti della Repubblica Italiana.Non si tratta semplicemente di esprimere una preferenza, ma di esercitare attivamente la nostra responsabilità civica, di contribuire a costruire un futuro più giusto e sostenibile per le generazioni future. L’astensionismo, la rassegnazione, la lamentela sterile sono le armi più potenti di chi vorrebbe negare ai cittadini il diritto di partecipare attivamente al destino della nazione. Il voto, invece, è un atto di speranza, un impegno a non arrendersi di fronte alle difficoltà, un investimento nel futuro di un Paese più giusto e solidale. È un’affermazione di fiducia nella capacità della comunità di costruire un futuro migliore, basato sui principi di democrazia, lavoro e giustizia sociale.
Voto, identità e futuro: un appello tra fede e lavoro.
Pubblicato il
