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martedì, 13 Maggio 2025
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Cautela per il gruppo criminale dei falsi carabinieri che truffava anziani

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13 maggio 2025 – 10:56

Sei persone ritenute membri di un gruppo criminale specializzato nelle truffe ai danni di anziani sono state colpite da misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Verbania dopo l’archiviazione delle indagini dei carabinieri del comando provinciale. Due di loro sono in carcere, due sottoposte a arresti domiciliari e due sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.Le indagini hanno documentato 23 episodi di truffe aggravate ai danni di anziani commessi attraverso la tecnica dei falsi carabinieri e avvocati, tra settembre e novembre. I casi contestati sono avvenuti in diversi regioni italiane: sette nel Piemonte, quattro nella Lombardia, tre nel Veneto, due in Liguria, Lazio e Puglia, uno in Valle d’Aosta, Emilia Romagna e Calabria.Le misure cautelari sono state eseguite a Napoli nei confronti dei principali elementi del gruppo, chiamati “telefonisti”, che contattavano le potenziali vittime. Le altre quattro misure sono state emesse a Caivano, Aversa e Grumo Nevano contro gli altri componenti del gruppo, cioè le batterie operative.Durante le indagini due persone sono state arrestate in flagranza di reato immediatamente dopo aver consumato truffe. Sono stati recuperati 2000 euro in contanti e circa mezzo chilo d’oro in gioielli.Il metodo utilizzato dal gruppo consisteva nel contattare le vittime tramite telefonate, spesso presentandosi come carabinieri o avvocati, per convincerle a pagare somme di denaro per sanatoria di presunte violazioni amministrative. Le vittime erano poi condotte in una stanza dove venivano imbrogliate e sottoposte alla consegna dei soldi.Le indagini hanno evidenziato la gravità della situazione, con le vittime spesso sottoposte a stress emotivo e finanziario. Il gruppo sembrava agire con una certa organizzazione e coordinamento, utilizzando tecnologie avanzate per contattare le vittime.L’intero piano criminale è stato in gran parte smontato grazie alle indagini dei carabinieri e alla collaborazione delle forze dell’ordine. Le misure cautelari emesse dal giudice mirano a impedire ulteriori reati e a garantire che i responsabili siano tenuti a rispondere di fronte alla legge.

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