Nel suggestivo scenario della chiesa dei Santi Vito e Modesto a San Vito, frazione di Santarcangelo di Romagna, si è svolta commovente cerimonia funebre in onore di Luca Perazzini, l’alpinista 42enne tragicamente scomparso per assideramento sul Gran Sasso insieme all’amico Cristian Gualdi. L’atmosfera era densa di emozioni, con una folla composta da amici, colleghi e curiosi che si sono radunati anche fuori dal sagrato per rendere omaggio al coraggioso scalatore.La comunità di San Vito si è stretta attorno ai familiari di Perazzini, accogliendo con rispetto le parole toccanti pronunciate dal parroco don Giuseppe Bilancioni durante l’omelia. Un momento particolarmente commovente è stato quando un’amica di famiglia ha letto alcune righe scritte dall’alpinista stesso in una lettera dedicata alla montagna, descrivendo con passione un’escursione sulla vetta abruzzese e sulla via occidentale del Corno Grande. Le sue parole risuonavano nel cuore di tutti i presenti: “si cade quando non si è se stessi: fai sempre quello che ami, la fatica più grande è quella di privarsi di questo”.Al termine della cerimonia, mentre il feretro veniva portato fuori dalla chiesa, un lungo applauso ha salutato l’ultimo viaggio di Luca Perazzini. Palloncini bianchi sono stati poi liberati in cielo come simbolo di pace e speranza, mentre la memoria dell’alpinista resterà viva nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto e ammirato per il suo spirito avventuroso e la sua determinazione senza confini.
Cerimonia funebre in onore di Luca Perazzini, l’alpinista scomparso: commozione e omaggio alla montagna
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