La Cina sta vivendo un momento di grande incertezza economica, con il PIL in perenne calo a causa dell’invasione commerciale americana. La banca d’affari americana Goldman Sachs ritiene che le previsioni originali del governo cinese siano troppo ottimistiche e ha quindi ridotto le stime della crescita economica nel 2025 e nel 2026, portandole a un modesto 4% e 3,5%, rispettivamente. Queste nuove stime vengono presentate in un momento di massima tensione commerciale tra Pechino e Washington, con l’impatto dei dazi americani ormai salito al 125%.Gli analisti di Goldman Sachs, già avvertiti in precedenza dell’escalation tariffaria in atto, hanno deciso di non tenere niente in serbo. Infatti, anche qualora il governo cinese avesse intrapreso significative misure di allentamento fiscali nei prossimi mesi, sembra poco probabile che Pechino possa completamente compensare l’impatto negativo dei dazi americani. Il quadro è quindi assai più pessimistico rispetto alle stime originali del governo cinese, con i sintomi di un’invasione commerciale americana sempre più evidenti.I dati sul PIL cinese hanno subito una forte contrazione e sembra che le stime di crescita economica siano state drasticamente ridotte. La tensione tra Cina e Stati Uniti è ormai al massimo, con entrambe le parti impegnate in un duello commerciale che sembra non avere fine. Il governo cinese ha varato misure per stimolare l’economia ma è probabile che queste siano insufficienti a fronteggiare il danno causato dall’invasione tariffaria americana.La situazione è quindi sempre più complessa e difficile da gestire, con la crescita economica cinese in perenne calo. Il PIL è un indicatore molto importante per ogni paese, ma in questo caso siamo di fronte a una vera e propria crisi economica, non solo perché il PIL diminuisce, ma anche perché le stime future sono sempre più negative.I dati economici del 2025 e 2026 saranno sicuramente molto interessanti da analizzare. Il governo cinese dovrà affrontare moltissimi problemi per cercare di invertire la tendenza negativa in cui versa l’economia cinese. L’invasione tariffaria americana è ormai un fatto acquisito e bisognerà attendere a lungo per vedere i risultati delle misure di stimolo varate dal governo.La situazione geopolitica globale sta sempre più oscillando tra instabilità e caos, in particolare quando si tratta dei commerci. La Cina è il secondo paese al mondo per PIL e quindi l’invasione tariffaria americana non può essere affrontata a metà, soprattutto se le stime di crescita economica del governo cinese sono state ridotte drasticamente.
Cina in recessione: 2025 e 2026, crescita zero per Goldman Sachs. Il duello commerciale tra Usa e Pechino non finisce mai
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