Nella serata di commemorazione del cinquantesimo anniversario della morte di Miki Mantakas, a Roma si sono susseguiti ancora una volta i saluti romani e il richiamo al “presente” per onorare la memoria dello studente universitario attivista. La manifestazione, che si è svolta come tradizione vuole in piazza Risorgimento, ha visto la partecipazione di alcuni militanti di estrema destra, riuniti per ricordare il tragico evento avvenuto il 28 febbraio 1975 quando Mantakas fu ucciso da due proiettili davanti alla sezione del MSI in via Ottaviano.Oltre ai saluti romani e al ‘presente’ ripetuto tre volte, un grande striscione esibiva la scritta “lui vive lui combatte”, a testimonianza dell’impegno costante nel mantenere viva la memoria e l’eredità di colui che perse la vita per le proprie ideali. Mentre dall’alto di una finestra risuonava un forte grido: “viva l’Italia antifascista”, a sottolineare la resistenza e l’opposizione alle ideologie estremiste.L’evento ha rappresentato un momento significativo di riflessione sulla storia e sul presente politico italiano, evidenziando le tensioni e le contrapposizioni presenti nella società contemporanea. La presenza dei militanti di estrema destra ha generato polemiche e dibattiti sulla libertà di espressione e sulle posizioni politiche estreme, mentre le parole pronunciate durante la commemorazione hanno ribadito l’importanza della memoria storica nella costruzione di una società più inclusiva e democratica.
Commemorazione a Roma per Miki Mantakas: tensioni politiche e memoria storica
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