02 febbraio 2024 – 15:23
La nostra mobilitazione, partita il 26 ottobre a Roma, si estenderà in tutta Europa poiché crediamo fermamente che l’agricoltura rappresenti non un problema, ma la soluzione. Noi che operiamo nella splendida Valle d’Aosta riconosciamo l’importanza dell’aiuto dell’Unione Europea e non la consideriamo affatto un nemico. I quasi 92 milioni di euro che riceviamo come finanziamento congiunto da parte dello Stato e delle Regioni non potrebbero essere ottenuti da nessun bilancio regionale, per quanto virtuoso possa essere.Gianni Champion, presidente per la Valle d’Aosta della Confederazione italiana degli agricoltori (Cia), ha scritto una lettera in merito alla protesta del settore agricolo e zootecnico. Nella sua missiva spiega che la scintilla che ha innescato le mobilitazioni è principalmente il risentimento nei confronti dell’Unione Europea e dell’ultima riforma della Politica agricola comunitaria. Alcuni aspetti di questa riforma risultano penalizzanti e difficili da comprendere per coloro che lavorano nel settore agricolo, come ad esempio l’obbligo di rotazione dei fondi e il vincolo di lasciare incolto il 4% di determinate aree. Questo rappresenta un vero paradosso per chi attraverso l’agricoltura si impegna a nutrire il mondo e spesso non riesce nemmeno a raccogliere ciò che semina a causa dei danni causati dalla fauna selvatica.Inoltre, molte scelte politiche entrano in conflitto con i territori più piccoli e marginali, che già faticano a contrastare la concorrenza. È fondamentale considerare le peculiarità di queste aree e adottare politiche che favoriscano lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura locale. Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni equilibrate che permettano a tutti gli agricoltori di prosperare e contribuire al benessere della nostra comunità.La protesta del mondo agricolo è un segnale forte che non può essere ignorato. È necessario promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra gli agricoltori, le istituzioni europee e nazionali, al fine di individuare soluzioni efficaci per affrontare le sfide attuali e future del settore agricolo. Solo attraverso una collaborazione concreta potremo garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura, preservando allo stesso tempo il nostro patrimonio naturale e culturale.