28 dicembre 2024 – 11:32
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si è espresso categoricamente contro l’amnistia e l’indulto come soluzione ai problemi delle carceri, in particolare al sovraffollamento cronico. In un’intervista a Libero, il Guardasigilli ha sottolineato che sebbene gli atti di clemenza possano essere interpretati come gesti di forza e magnanimità, se utilizzati come misure emergenziali per svuotare le carceri diventano segnali di debolezza, promuovendo l’impunità e incoraggiando la commissione di nuovi reati.Nordio ha proposto invece un approccio incentrato sull’umanizzazione della pena, con programmi culturali, lavorativi e sportivi all’interno delle strutture detentive o alternative alla detenzione tradizionale per favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Il 26 dicembre scorso papa Francesco ha aperto la seconda Porta Santa del Giubileo nel carcere di Rebibbia a Roma, ribadendo la necessità di forme di amnistia e percorsi di reinserimento per i detenuti, nonché l’abolizione della pena di morte.Il Pontefice ha anche evidenziato che Gesù accoglie i carcerati come figli di Dio durante la benedizione urbi et orbi di Natale. Nordio ha sottolineato che lo Stato deve garantire la certezza del diritto, la sicurezza dei cittadini e soddisfare le aspettative delle vittime senza chiudere i tribunali. L’equilibrio giusto si raggiunge attraverso l’umanizzazione della pena con soluzioni innovative come comunità terapeutiche o detenzione domiciliare per soggetti tossicodipendenti o autori di reati minori a basso impatto sociale. Queste misure richiedono tempo e pianificazione accurata ma rappresentano una via verso una giustizia più equa e umana.