Il riavvio dei reattori nucleari in Giappone, rimasti inattivi dopo il disastro di Fukushima del 2011, comporta costi considerevoli che superano i 6.000 miliardi di yen, pari a circa 38 miliardi di euro. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal giornale Asahi Shimbun, che evidenzia come tali spese abbiano un impatto significativo sul rapporto costi e benefici legati all’energia nucleare nel Paese. Le 11 utilities nazionali hanno dovuto affrontare esborsi ingenti per garantire la sicurezza antiterrorismo e proteggere gli impianti da eventi come terremoti e tsunami.L’indagine condotta dall’Asahi Shimbun ha tenuto conto delle spese annuali per le misure di sicurezza a partire dal 2013, quando sono stati introdotti nuovi standard normativi dall’Autorità di vigilanza nazionale sul nucleare in risposta all’incidente del 20