Crisi economica: Carrefour taglia 90 posti di lavoro a Torino. Sindaci pronti ad intervenire.

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28 ottobre 2024 – 13:45

La crisi economica che sta attanagliando il nostro Paese non risparmia nessun settore, come dimostra l’allarme occupazionale scattato nel comparto della grande distribuzione. Carrefour, uno dei giganti del settore, ha annunciato la necessità di ridurre il personale in cinque punti vendita della provincia di Torino, con la prospettiva di 90 esuberi. Questa procedura di licenziamento collettivo coinvolge i dipendenti degli ipermercati di Moncalieri, Nichelino, Collegno, Grugliasco e Burolo. Secondo Luca Sanna di Uiltucs Torino, l’azienda motiva questa decisione sottolineando un surplus di personale durante la settimana lavorativa standard e una carenza nei weekend, quando si registra il picco delle vendite.Un ulteriore elemento critico emerso è legato alla differenza contrattuale tra i dipendenti assunti prima e dopo il 2013: quelli più recenti non hanno l’obbligo di lavorare la domenica, creando uno squilibrio organizzativo che potrebbe essere risolto attraverso proposte come pagamenti extra per chi presta servizio nei giorni festivi o aumenti dell’orario per i dipendenti part-time desiderosi di incrementare le proprie ore lavorative.Tuttavia, oltre alle questioni pratiche legate all’organizzazione del lavoro, emergono anche problematiche sociali ed etiche legate ai possibili licenziamenti volontari con incentivi all’esodo proposti dall’azienda. Queste misure potrebbero aggravare il carico lavorativo per i dipendenti rimasti e sollevare dubbi sulla giustizia distributiva dei fondi destinati agli incentivi rispetto alla copertura degli ammortizzatori sociali come la Naspi.In un contesto economico complesso e caratterizzato da una contrazione dei consumi prolungata nel tempo, Carrefour Italia si trova costretta a prendere misure drastiche per garantire la sostenibilità delle attività sul territorio torinese. Nonostante gli sforzi iniziali con la Cassa Integrazione Guadagni (CIG), le dinamiche sfavorevoli del mercato richiedono ora l’avvio di una procedura di mobilità nella provincia. L’azienda si impegna a dialogare costantemente con le parti sociali per trovare soluzioni condivise al fine di affrontare questa difficile situazione.I sindaci locali esprimono preoccupazione per le ricadute sul territorio e si dichiarano pronti ad adottare misure a sostegno delle famiglie coinvolte dai licenziamenti. La collaborazione tra enti locali e aziende diventa cruciale in momenti come questi per mitigare gli impatti negativi sul tessuto sociale ed economico della comunità locale.

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