Il fascino oscuro della scomparsa di Angela Celentano, avvenuta il 10 agosto 1996 durante una gita in famiglia sul Monte Faito, continua a riemergere, alimentato da nuove indagini che riaprono la cosiddetta “pista turca”. La decisione del giudice per le indagini preliminari (GIP) di Napoli, Federica Colucci, contrasta apertamente con la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura partenopea, guidata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Giuseppe Cimmarotta.Questa riapertura del caso, apparentemente inatteso, non è un mero atto procedurale, ma riflette una più ampia riflessione critica sull’omessa o insufficiente esplorazione di elementi rilevanti nei precedenti accertamenti. La “pista turca”, precedentemente considerata marginale o addirittura infondata, ora torna al centro dell’attenzione, sollevando interrogativi complessi e aprendo nuove linee di indagine.L’interesse per questa pista deriva da una serie di circostanze anomale emerse negli anni, legate a presunti contatti tra Angela Celentano e soggetti di nazionalità turca, elementi che, all’epoca, non furono approfonditi con la dovuta diligenza. Si ipotizzano connessioni con attività di natura commerciale o, più inquietantemente, con possibili legami con organizzazioni criminali transnazionali.La decisione del GIP Colucci si fonda sulla necessità di accertare in maniera esaustiva la veridicità di queste supposizioni, verificando la validità delle testimonianze e valutando l’eventuale esistenza di prove documentali o materiali che possano corroborare la tesi di un coinvolgimento estero nella scomparsa. L’approccio investigativo ora intrapreso si prefigge di superare le limitazioni delle precedenti indagini, che si erano concentrate prevalentemente su ipotesi legate all’ambiente familiare e locale.L’apertura di questa nuova fase del procedimento solleva interrogativi cruciali. Chi erano gli individui turchi con cui Angela Celentano avrebbe avuto contatti? Qual era la natura di questi rapporti? E, soprattutto, quale ruolo, se esistente, potrebbero aver avuto nella sua scomparsa? La ripresa delle indagini, seppur tardiva, rappresenta un tentativo di colmare le lacune del passato e di far luce su una vicenda che, a distanza di decenni, continua a generare interrogativi irrisolti e a tormentare l’opinione pubblica. La speranza è che, grazie a un’indagine scrupolosa e imparziale, si possa finalmente giungere alla verità e restituire giustizia alla famiglia Celentano. L’indagine, inoltre, potrebbe rivelare dinamiche più ampie legate alla criminalità organizzata e alle sue ramificazioni internazionali, con implicazioni che vanno ben oltre il singolo caso.