Nel corso di un’articolata operazione, gestita sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catania, la Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni, supportata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (Cncpo) del Servizio Polizia Postale, ha tratto in arresto un uomo di quarantadue anni, domiciliato nel Catanese. L’intervento, eseguito con un decreto di perquisizione personale e informatica, è il culmine di un’indagine complessa, che ha visto la collaborazione cruciale di Child Rescue Coalition, un’organizzazione internazionale no profit specializzata nel contrasto alla pedopornografia.L’indagine, nata da un alert ricevuto dal Cncpo, ha impiegato sofisticate tecniche di investigazione informatica, tra cui avanzate metodologie di geolocalizzazione digitale, per rintracciare l’identità dell’utente responsabile della diffusione e del download di materiale pedopornografico online. Queste tecnologie, costantemente aggiornate per rispondere alle nuove forme di elusione digitale, hanno permesso di correlare l’attività online con un indirizzo fisico preciso.Il sequestro informatico ha rivelato una quantità allarmante di materiale illecito: oltre duemila video, accumulati nel tempo, equivalenti a oltre cinquanta due ore di visione continua. Questa mole di contenuti non solo testimonia la gravità del reato, ma solleva anche interrogativi sulle modalità di acquisizione e archiviazione di tali immagini, suggerendo la possibilità di una rete più ampia di cui l’arrestato potrebbe essere parte.L’operazione sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale e l’utilizzo di strumenti investigativi avanzati nella lotta contro la pedopornografia online, un crimine che colpisce direttamente la vulnerabilità dei minori. L’attenzione delle autorità non si limita all’arresto del singolo individuo, ma mira a disarticolare le reti criminali che si nascondono dietro la produzione e la diffusione di materiale pedopornografico, e a proteggere i bambini da abusi e sfruttamento. La vicenda evidenzia inoltre la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di programmi di educazione digitale rivolti a genitori e ragazzi, per prevenire l’accesso a contenuti illeciti e promuovere un utilizzo consapevole e responsabile di internet. La prosecuzione delle indagini è finalizzata a verificare eventuali complici e a ricostruire la filiera di approvvigionamento del materiale pedopornografico sequestrato.