Il dolore di Francesco Maniscalco, padre di Aurora, giovane hostess palermitana spentasi a soli 23 anni in circostanze tragiche a Vienna, si fonde con la richiesta di verità e giustizia.
La giovane, precipitata dall’appart-hotel dove risiedeva con il suo fidanzato, Elio Bargione, attualmente indagato per istigazione al suicidio, ha celebrato i suoi funerali a Palermo, un corteo funebre segnato dalla disperazione e da interrogativi profondi.
Il dolore paterno si rivela non solo per la perdita della figlia, ma anche per la graduale scoperta di un passato segnato da esperienze dolorose e silenzi.
Francesco Maniscalco, con voce rotta dall’emozione, ha fornito dettagli inquietanti, contenuti in un referto medico che testimonia un’aggressione fisica subita dalla figlia nel mese di maggio, a seguito di un intervento di interruzione di gravidanza.
Un evento traumatico, tenuto nascosto sia al padre che, presumibilmente, ad altre figure di riferimento.
“Come spesso accade con le giovani generazioni, Aurora ha scelto di proteggere chi le voleva bene, nascondendo le sue sofferenze”, ha dichiarato Maniscalco, sottolineando la difficoltà di comprendere appieno il vissuto della figlia.
La rivelazione è giunta anche attraverso la madre, che ha confermato l’esistenza di momenti di tensione nella relazione tra Aurora e il suo fidanzato, sollevando dubbi su un possibile episodio di violenza.
La vicenda si infittisce di interrogativi che vanno al di là della mera indagine per istigazione al suicidio.
L’aggressione fisica a cui Aurora è andata incontro, le ragioni del silenzio, le dinamiche relazionali complesse che hanno caratterizzato la sua vita, emergono ora, a posteriori, come tasselli di un quadro incompleto che il padre si impegna a ricomporre.
Un’ulteriore ferita si è aperta con l’assenza di rappresentanti della famiglia del fidanzato al funerale.
“Un gesto di indifferenza che amplifica il dolore e alimenta il sospetto di una volontà di evitare il confronto con la vicenda e con il clamore mediatico”, ha espresso Maniscalco, denunciando la mancanza di un gesto di conforto e di partecipazione al lutto.
La richiesta di giustizia di Francesco Maniscalco non si limita all’accertamento delle responsabilità per la morte della figlia, ma include la necessità di far luce su tutte le ombre che hanno offuscato la sua esistenza, al fine di comprendere a fondo le cause di una perdita così improvvisa e dolorosa.
È una ricerca di verità, un impegno a onorare la memoria di Aurora, restituendole la dignità che le è stata negata e garantendo che la sua storia non venga dimenticata.